Guerra nucleare: uno scontro tra USA e Russia distruggerebbe il 90% dei raccolti, sostiene uno studio

Quali sarebbero le conseguenze di una guerra nucleare? Uno studio ha provato a fornire sei possibili scenari di gravità crescente.

Guerra nucleare: uno scontro tra USA e Russia distruggerebbe il 90% dei raccolti, sostiene uno studio

Calmi, calmi tutti: non c’è alcuna guerra nucleare in corso – per ora. Lo studio in questione, coordinato dai ricercatori della Rutgers University di New Brunswick e poi pubblicato sulla rivista scientifica Nature Food, si è infatti limitato a proporre sei scenari di gravità crescente con i quali potremmo trovarci a fare i conti nel caso (remoto, si spera) in cui i capoccia di vari Paesi dovessero decidere di premere l’iconico pulsante rosso. Inutile dire che, ovviamente, a farne le spese saremmo un po’ tutti: perfino i conflitti nucleari più modesti, come quelli di portata regionale, avrebbero infatti un impatto tale sul clima da causare una riduzione dei raccolti così drastica che gran parte del mondo sarebbe condannata a patire la fame. Uno scenario da farci rimpiangere la siccità degli ultimi mesi, praticamente.

bambino fame

Nello specifico gli studiosi hanno preso in esame la quantità di fumi che si solleverebbero dal suolo in conseguenza alle esplosioni nucleari e come questi andrebbero a influire sul clima e sui raccolti, traendone – come anticipato – sei scenari, uno più ansiogeno dell’altro. Basti dare una rapida occhiata a quello più mansueto, ossia uno scontro limitato tra India e Pakistan: i ricercatori prevedono, in questo caso, che si solleverebbero dal suolo 5 milioni di tonnellate di fuliggine, che determinerebbero a loro volta una riduzione della disponibilità di cibo tale da portare a 255 milioni di morti.

Lo scenario peggiore, invece, è quello a cui Hollywood ha costruito intorno centinaia di (brutti) film fotocopia: uno scontro tra Stati Uniti e Russia con relativi alleati. In questo caso, le tonnellate di fuliggine prodotte salirebbero a 150 milioni – abbastanza da provocare un inverno nucleare su scala globale e una riduzione della disponibilità del cibo nel mondo di circa il 90% e oltre 5 miliardi di morti di fame. Avete presente le notizie sulla crisi alimentare di appena qualche settimana fa? Ne avremmo quasi nostalgia. In conclusione, la luce ridotta, il raffreddamento globale e le probabili restrizioni commerciali dopo le guerre nucleari sarebbero una catastrofe globale per la sicurezza alimentare”, scrivono i ricercatori. “Una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta”.