L’Ozempic cambierà per sempre spesa e alimentazione? Ce lo chiedevamo su queste pagine un anno fa circa: il nostro protagonista, volgarmente anche noto come “il farmaco che fa dimagrire”, sta letteralmente spopolando – negli States in particolare. Il suo superpotere? Mandare al cervello segnali di sazietà. Heston Blumenthal del tristellato inglese The Fat Duck non sta a guardare.
La sua idea, ridotta all’osso (ah! ah! ah!), è di un menu pensato appositamente per intercettare la domanda di porzioni sempre più piccole, alimentata da diete e dalla – l’avrete intuito – popolarità di Ozempic & simili. Insomma: alla faccia di quel polveroso luogo comune che vede il fine dining lasciare alla fame i commensali.
Ma in cosa consiste il menu “dietetico”?
In una copia più o meno fedele del menu tradizionale, per così dire. La selezione alternativa di portate, spiega lo chef londinese, è composta “dello stesso sapore e la stessa spettacolarità” di sempre, ma banalmente in formato ridotto. Il nome dell’offerta? Una solennissima Mindful Experience.
Una questione di numeri, in altre parole. Le porzioni, stando a quanto lasciato trapelare, sono ridotte in media di circa il 20 o 30 per cento a piatto, con picchi che arrivano fino al 50%. E la cura dimagrante, è bene notarlo, ha toccato anche il prezzo: 275 sterline in tutto, 75 in meno rispetto al percorso tradizionale. Ai nerd l’arduo compito di decretare se sia matematicamente worth it.
Vale la pena notare che lo stesso Blumenthal, di fatto, fa uso di dimagranti: al nostro è stato prescritto il Mounjaro proprio come aiuto per gestire il peso accumulato come effetto collaterale dei farmaci che assume per il suo disturbo bipolare. E l’approccio è stato una scintilla: “Mi ha fatto pensare: questo distruggerà l’industria della ristorazione“, ha confessato ai colleghi del The Guardian.
La sua lettura? Cambieranno i ristoranti e persino i supermercati, e chissà in che modo. Ma Blumenthal si dice ottimista: “Non credo che questo cambiamento possa essere dannoso per la salute. Da oltre un decennio affermo che un’alimentazione consapevole è una delle chiavi per la felicità e la salute mentale”.