Intimidazione e/o molestia sotto forma di lievitato discoidale. O almeno, questa è la lettura dei giudici federali nostri protagonisti, gli stessi che condannarono Trump ai tempi che furono, e che da una manciata di mesi a questa parte continuano a ricevere cartoni di pizze mai realmente ordinate.
Pizza ai giudici, pizze ai magistrati, pizza ai familiari degli stessi – gli UFO di farina e lievito e pomodoro e mozzarella volano un po’ ovunque, nel paese a Stelle e Strisce. L’U.S. Marshals Service sta tenendo sotto monitoraggio le consegne da febbraio, e stando a quanto riportato dai colleghi del Washington Post i casi, avvenuti in almeno sette stati, sono nell’ordine delle centinaia.
Ma perché inviare pizze ai giudici?
Di certo più piacevoli delle teste di cavallo nel letto, direte voi; eppure la sensazione di inquietudine è difficile da far tacere. “È inquietante perché vorrei andare al lavoro ogni giorno, anche nei casi più difficili, sentendomi come se non ci fosse alcun senso di intimidazione”, ha dichiarato la giudice del tribunale d’appello statunitense J. Michelle Childs, “colpevole” di aver preso parte a una sentenza contro l’ora Presidente degli Stati Uniti a cusa del licenziamento da parte della sua amministrazione di un organo di controllo governativo. Caso complicato, ma memoria lunga.
Daniel Salas, figlio della giudice distrettuale Esther Salas, fu ucciso nel 2020 da un tale che si spacciava per addetto alle consegne. Negli ultimi mesi Salas avrebbe ricevuto numerose consegne di pizze, molte delle quali a nome del figlio defunto: un chiaro tentativo di intimidazione, spiega lei.
“La prima cosa che vogliono farti capire è: so dove vivi” spiega Salas. “La seconda è: so dove vivono i tuoi figli. E la terza: vuoi fare la stessa fine di tuo figlio Daniel?”. La linea ufficiale della Casa Bianca, così come spiegata da un portavoce, è che Trump sia contrario a tali tattiche intimidatorie. Secondo il POTUS le minacce ai giudici “non hanno posto nella nostra società”. Sulla vetrina dei social, però, tira un’altra aria.
Trump di fatto ha pubblicato una lunga serie di post – e preso parte a una ancor più lunga serie di dichiarazioni pubbliche – in cui condanna i giudici che si sono pronunciati contro di lui, attaccandone la credibilità e la lealtà verso il Paese. Lo stesso ha anche a più riprese chiesto l’impeachment dei giudici che hanno emesso sentenze contro di lui: difficile non vederci una tattica intimidatoria. E le consegne di pizze, nel frattempo, continuano.