I polpi se ne vanno dal Mediterraneo per invadere le acque britanniche, a quanto pare

Il tipico polpo del Mediterraneo sta invadendo le acque di Devon e della Cornovaglia. Ma che sono andati a fare, lassù?

I polpi se ne vanno dal Mediterraneo per invadere le acque britanniche, a quanto pare

Tempi di grande traffico, nel Mar Mediterraneo. Si contano tante nuove facce, come quella del pesce palla argenteo (quello che se lo mangi muori, per intenderci) o della triglia del Mar Rosso, mentre i soliti noti sembrano intenzionati a levare le tende e a trasferirsi verso acque più promettenti. Basti chiedere ai polpi, sempre più comuni lungo le coste di Devon e della Cornovaglia.

Le reti da pesca inglesi sono punteggiate da gusci e carcasse di granchi. E poi c’è il colpevole: il cosiddetto octopus vulgaris, meglio noto come il polpo tipico del Mediterraneo, che popola le nasse dei pescatori della terra d’Albione. Il loro giudizio non tarda ad arrivare: trattasi di “invasione”.

Come mai il polpo è emigrato a Nord?

Polpo

“Invasione”, dicevamo – e se c’è chi potrebbe dubitare dell’oggettività dei pescatori, vale la pena notare che numeri e scienza puntano nella stessa identica direzione. Una buona parte della comunità locale, infatti, ha tratto vantaggio da questa anomala abbondanza: alcuni pescatori hanno venduto polpi a prezzi fino a 7 sterline al chilo, e in certe settimane i guadagni extra sono stati molto significativi (fino a 13.000 euro in più, si legge sul New York Times).

Per alzare il prezzo del caffè ci vuole coraggio, e un buon prodotto da servire Per alzare il prezzo del caffè ci vuole coraggio, e un buon prodotto da servire

C’è anche la proverbiale altra faccia della medaglia, come brevemente accennato in apertura di articolo. Coloro che tradizionalmente portano il pane in tavola attraverso la pesca di aragoste e granchi, prede di cui il nostro protagonista è ghiotto, ha subito un calo preoccupante degli affari. Insomma: mors tua vita mea. E la scienza che dice?

Le autorità locali di Plymouth e Devon hanno avviato un’indagine in collaborzione con il DEFRA (il dipartimento ambientale del governo) per capire cause e conseguenze. Secondo gli esperti, l’innalzamento delle temperature marine, dovuto ai cambiamenti climatici, potrebbe aver reso le acque britanniche più favorevoli al polpo, spingendo la specie verso nord fino ai limiti del proprio areale.

Alcuni biologi marini, come Steve Simpson dell’Università di Bristol, ritengono che eventi “biologici insoliti” come questo diventeranno più frequenti con l’evolversi del riscaldamento oceanico; e i sopracitati esempi di “alieni” avvistati nel Mediterraneo sono, a loro volta, una prova concreta.