Il latte d’avena potrebbe essere meno salutare di quanto si pensi

Forse il latte d'avena non fa poi così bene come ci hanno sempre detto. Sarà anche una bevanda alla moda, ma dal punto di vista nutrizionale non è il top

Il latte d’avena potrebbe essere meno salutare di quanto si pensi

Ci hanno fatto una “capa” tanto che il latte di avena è un’alternativa su base vegetale al latte vaccino vero buonissima, salutarissima, sostenibilissima e perfettissima e adesso ci vengono a dire che non è proprio così? Beh, non ci stupiamo affatto. Quando si grida al super food, al cibo miracoloso e via dicendo, spesso si tratta solo di una questione di moda. Ed ecco che il mito sul latte d’avena è stato smentito da una dietista, Marissa Meshulam, che all’HuffPost ha fatto sapere che il latte d’avena non è poi tutto questo portento dal punto di vista nutrizionale e della salute.

Il latte d’avena non è salutare? Ah, no?

avena

A dirlo non è soltanto lei, ma diversi esperti del settore. Marissa Meshulam ha spiegato che, per quanto il latte d’avena possa piacere come gusto, sfortunatamente non è un’opzione molto nutriente. Concorde sulla questione anche la nutrizionista e dietista Sharon Palmer: il latte d’avena contiene troppe poche proteine, solo 2-3 grammi a porzione rispetto al latte vaccino. Un buon latte vegetale alternativo dovrebbe fornire almeno 7 grammi di proteine a porzione, soddisfacendo il 30% del fabbisogno giornaliero di vitamina D e calcio.

Ma qui sorge il problema: il latte d’avena è in realtà un concentrato di carboidrati. Contiene molte più calorie e carboidrati rispetto ad altri latti vegetali, come il latte di mandorla e il latte di soia.

Per esempio, una tazza di latte d’avena contiene 100-150 calorie e 16-20 grammi di carboidrati, mentre una tazza di latte di mandorle contiene 45-100 calorie e 1 grammo di carboidrati. Quindi, di base, se lo scopo di bere il latte d’avena è quello di perdere peso, ecco che questo latte vegetale è letteralmente all’antitesi. Idem dicasi se si hanno problemi di iperglicemia o diabete.

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Mashulam ha poi ribadito che, dal punto di vista nutrizionale, bere una tazza di latte d’avena è come mangiare una fetta di pane. Inoltre quando l’avena viene trasformata in latte d’avena, ecco che gli amidi vengono scomposti in zuccheri semplici.

Un’altra considerazione è che per produrre il latte d’avena bisogna macinare i semi d’avena, aggiungervi acqua e svariati enzimi e poi addizionarlo di calcio, ferro, vitamina A e vitamina D. È abbastanza evidente che se bisogna aggiungere tutti questi elementi nutritivi per ottenere un latte che, dal punto di vista nutrizionale, sia paragonabile al latte vaccino, non è un qualcosa di poi così miracoloso e salutare.

Forse l’unico pregio il latte d’avena lo ha dal punto di vista della sostenibilità ambientale: rispetto ad altre bevande su base vegetale, infatti, richiede meno acqua per crescere e produce meno rifiuti.

Alla fine della fiera, vale sempre la stessa considerazione: solo perché qualcosa è su base vegetale, non vuol dire che sia per forza sano o nutriente.