Nei menu degustazione di un certo livello c’è sempre da aspettarsi delle sorprese. Il benvenuto della cucina ad esempio, amuse bouche che titilla papille e aspettative. E poi pre dessert, petit fours, il bicchiere in più offerto dal sommelier. Quello che però davvero non ci si aspetta è un animale selvatico da coccolare. Succede in un ristorante in Cina, dove nel menu sono “compresi” degli adorabili leoncini pronti per il feed social. Selfie dopo selfie però qualcuno ha cominciato giustamente a indignarsi: altro che coccole, questo è sfruttamento animale.
Un ristorante wild
Di neko bar alla giapponese, i caffè con gatti da accarezzare mentre si sorseggia un matcha latte, è pieno il mondo. Niente di cui sorprendersi dunque. Almeno finché si tratta dei nostri mini felini domestici, abituati o meglio tolleranti della nostra presenza da migliaia di anni. Discorso diverso quando un bar o ristorante dispone, previa consumazione, della compagnia di animali selvatici. E non solo per la loro potenziale pericolosità in termini di aggressività o malattie trasmissibili. Ma anche e soprattutto per le condizioni di cattività decisamente ambigue e poco consone.
Questo è il motivo della pioggia di critiche contro il ristorante Wanhui a Taiyuan, capitale della provincia Shanxi nel nord della Cina. Il suo menu degustazione pomeridiano da 1192 yuan o 166 dollari offre quattro portate e la possibilità di coccolare gli animali. Invece di micetti però ci si trova di fronte a dei micioni: ovvero cuccioli di leone. Ma non è tutto, perché la gamma delle specie disponibili da Wanhui lo fanno sembrare più uno zoo che un ristorante. Alligatori, struzzi, cerbiatti, lama, tartarughe, suricati: ci manca solo un menu per selezionare pure quelli.
Le reazioni del pubblico
Il profilo del ristorante su Dazhong Dianping, applicazione simile al nostro Tripadvisor, è pieno zeppo di foto con animali, neanche fosse un album di figurine. Animali di cui, sia chiaro, non è data sapere né la provenienza, né le condizioni in cui sono tenuti. E di cui non è prevedibile il comportamento, nonostante le rassicurazioni dello staff. In una recensione postata a luglio, una cliente ha caricato la sua foto con un cucciolo scrivendo: “Posso accarezzare un leone in questo posticino! Si chiama Simba ed è troppo carino. Il personale ti guida, dunque non c’è bisogno di preoccuparsi per la sicurezza!”.
La maggioranza del pubblico in Cina però non la pensa così. Su Weibo, il popolarissimo social cinese, il tenore dei commenti è decisamente negativo. “Mettono il profitto sopra la sicurezza, è troppo pericoloso” ha scritto un utente. Per i clienti e per il benessere degli animali, aggiungiamo noi. Nel frattempo la guardia forestale dello Shanxi ha avviato un’inchiesta e, memore dell’ultima pandemia, ha dichiarato che contatti di questo tipo fra umani e animali sono severamente vietati.
Cosa ne è stato dunque del ristorante? Non è chiaro, visto che a Wanhui nessuno risponde al telefono. Abbiamo però un lieto fine: Reuters fa sapere che i leoncini stanno bene, nelle cure degli etologi specialisti. Una bella “belvata” in nome della lotta allo sfruttamento animale.