Scoppia la guerra commerciale tra un tè inglese e i produttori di Prosecco

I supermercati inglesi Aldi, vista la passione inglese per le bollicine, hanno commercializzato uno speciale 'Italian Prosecco Infusion': il Consorzio del Prosecco si è immediatamente attivato affinchè la dicitura 'Prosecco' venga rimossa dalle etichette, causa utilizzo improprio.

Scoppia la guerra commerciale tra un tè inglese e i produttori di Prosecco

Earl Grey? Tè al al limone? Retaggi d’altri tempi, roba superata. I tè che affascinano ora gli inglesi hanno ben altri  profumi e aromi, più moderni e in linea con le tendenze del momento.

Ma tra tutti questi tè aromatizzati ce n’è uno, in particolare, che ha ammaliato stuoli di sudditi della Corona.

Ebbene sì: il tè al prosecco.

Aromatizzato cioè con il celebre vino italiano, e commercializzato dalla catena di supermercati Aldi, che lo ha inserito tra i suoi scaffali all’inizio di dicembre, con il suggestivo nome di “Italian Prosecco infusion”, riuscendo in un sol colpo a riunire Italian Sounding e un nome oggi assai popolare, quello del nostro vino.
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Un vero innamoramento, quello degli inglesi per il Prosecco, che li colloca tra i maggiori acquirenti internazionali, anche se perfino nel Regno Unito non sono mancate le polemiche sull’aumento dei prezzi, in particolare del Cartizze di Valdobbiadene

Il nuovo prodotto commercializzato come tè al Prosecco è in realtà una tisana, venduta in pacchetti da 15 bustine a 1.89 sterline, compresa in una gamma di prodotti aromatizzati con vari tipi di vino.

Sulla confezione lo slogan è ammiccante: “vibrante e di festa, con un tonificante profilo al Prosecco”.

Ma se gli inglesi apprezzano il fortunato prodotto, che è già andato completamente esaurito, sono molto meno entusiaste le aziende che aderiscono al Consorzio del Prosecco DOC:

“Non possono usare quel marchio, non hanno l’autorizzazione –sottilinea Stefano Zanette, Presidente del Consorzio, al Corriere del Veneto–.  Ritirino immediatamente i prodotti dagli scaffali”.

La potente macchina a tutela del nostro patrimonio nazionale  è già partita: sono state avviate le prime segnalazioni all’Ispettorato centrale della repressione frodi del Ministero, ed è stato allertato il Sistema Prosecco, la società preposta alla lotta alla contraffazione.

“Non possono vendere quel prodotto e dovranno fermarsi – rileva Zanette – Di battaglie come questa ne abbiamo fatte a centinaia e abbiamo sempre vinto. Vinceremo anche questa”.

Anche se, ad essere sinceri, gustare una buona tazza di tisana aromatizzata al Prosecco non ci sarebbe affatto dispiaciuto.

[Crediti | Link: Corriere del Veneto]