In Europa dovremo convivere con i pesticidi ancora per un po’: slitta il dimezzamento

Tante parole e promesse e poi, arrivati al dunque, ecco si rimanda sempre. In Europa slitta il dimezzamento dell'uso dei pesticidi nel nome di una "maggior flessibilità"

In Europa dovremo convivere con i pesticidi ancora per un po’: slitta il dimezzamento

Come spesso accade in questi casi, tanti paroloni e promesse, ma poi quando si arriva al momento di mettere in pratica quanto dichiarato, ecco che improvvisamente tutto slitta. È quanto sta succedendo in questo momento per quanto riguarda la questione pesticidi in Europa: per accontentare gli agricoltori, l’UE ha deciso di far slittare al 2035 il dimezzamento dell’uso dei pesticidi e dei fitofarmaci in agricoltura. In precedenza la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo aveva stabilito al 2030 la data entro la quale dimezzarne l’uso.

Ma adesso tutto si sposta più in avanti.

In UE il dimezzamento dei pesticidi slitta al 2035

pesticidi

Paolo De Castro, europarlamentare, ha spiegato che i negoziati condotti da Clara Aguilera, capogruppo S&D nella commissione Agricoltura, hanno fatti sì che si arrivasse a una sorta di compromesso con gli agricoltori, cambiando così il termine ultimo di adeguamento e tenendo conto degli sforzi già messi in atto da alcuni Stati membri, fra cui anche l’Italia.

De Castro ha sottolineato i progressi fatti dagli agricoltori italiani che, durante il triennio 2011-2013, sono riusciti a ridurre del 20% l’uso di pesticidi chimici. Considerando poi anche la clausola di revisione (che servirà soprattutto per valutare la fattibilità del tutto), ecco che l’obiettivo del 2035 appare più realistico e raggiungibile. Tuttavia questo sarà possibile solamente se ci si sforzerà di procedere lungo la strada dell’innovazione, trovando alternative concrete che aiutino a combattere le fitopatie senza dover ricorrere a fitofarmaci e pesticidi chimici.

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Secondo De Castro le discussioni e gli incontri hanno portato a risultati positivi sia per il settore agricolo che per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Questo perché le lotte intestine all’interno del Parlamento europeo e le ingerenze politiche non portano mai a fare passi avanti.

Beh, dipende da cosa si intende per passi avanti: in questo caso la sensazione da non addetti ai lavori è che siamo di nuovo di fronte a un caso di “procrastinazione seriale” e che non si voglia mai raggiungere a una risoluzione definitiva, rimandando sempre il più possibile per un motivo o per l’altro. Staremo ora a vedere da qui al 2035 cosa altro si inventeranno per rimandare il tutto ulteriormente. E non solo per la questione pesticidi: basti pensare anche per la questione plastica o zuccheri, il mood è sempre il medesimo.

Tornando ai pesticidi, bisogna anche considerare che, secondo uno studio, in Europa ben il 30% sono stati autorizzati, ma senza avere una valutazione definitiva del rischio. E considerando che secondo un altro studio, la metà delle sostanze presenti nella polvere di casa è cancerogena e deriva da pesticidi o affini, la situazione non è per nulla incoraggiante.