Influenza aviaria, raddoppiato il prezzo delle uova: le aziende alimentari cambiano le ricette

L'imperversare dell'influenza aviaria ha decimato la produzione di uova, e molte aziende alimentari sono alla ricerca di alternative.

Influenza aviaria, raddoppiato il prezzo delle uova: le aziende alimentari cambiano le ricette

Normalmente quando un raccolto subisce un calo di produttività basta aumentare il regime di importazione: una soluzione scomoda dal punto di vista economico e potenzialmente anche logistico, vero, ma sempre meglio di esaurire le scorte e fare gonfiare in maniera eccessiva i prezzi. Nel caso delle uova, però, la crisi è così profonda che volgere lo sguardo all’estero non è più sufficiente: una delle peggiori stagione epidemiche di influenza aviaria (e la peggiore di sempre in Europa), infatti, ha tagliato a tal punto le forniture che in alcuni Paesi – come la Francia – il prezzo delle uova è più che raddoppiato, costringendo diverse aziende alimentari a rivedere le proprie strategie di produzione o a cambiare del tutto le ricette.

polli influenza aviaria

Se infatti come accennato la crisi produttiva, determinata dall’imperversare del virus, ha coinvolto il mondo intero, i nostri cugini d’oltralpe – i più grandi produttori di uova nel contesto europeo – in particolare hanno accusato un crollo dell’8%: “C’è bisogno di molte uova per produrre delle torte o della pasta” ha commentato il vicepresidente della CNPO Loic Coulombel. “Incapaci di superare l’aumento dei prezzi, alcune aziende hanno già iniziato a modificare le ricette o hanno interrotto le linee di produzione”. L’idea è quella di sperimentare con altre tipologie di uova, ridurre la quantità utilizzata e, nei casi limite, scambiarle con alternative come le proteine vegetali o il latte.

Importante notare, per di più, che nel pieno di una crisi economica internazionale la domanda di uova ha preso a salire costantemente: i cittadini di tutto il mondo, infatti, stanno adattando i propri consumi privilegiando prodotti economici ma nutrienti. Attualmente i prezzi sul mercato spot francese sono stati scambiati mercoledì a 2,2 euro al kg, più del doppio del loro prezzo all’inizio dell’anno; anche se di fatto sono ancora lontani dai picchi toccati negli Stati Uniti.