Continuano le segnalazioni di influenza aviaria sul territorio del Vecchio Continente: dopo i focolai individuati in quel di Pavia, in Bulgaria e in Spagna, dove il morbo ha addirittura contagiato due esseri umani, le autorità sanitarie hanno segnalato nuove positività in due allevamenti di oche situati in Ungheria. Stando a quanto dichiarato dallo stesso personale dell’Ufficio nazionale per la sicurezza della catena alimentare (Nebih) si tratterebbe del ceppo altamente patogeno H5N1.
Naturalmente le autorità sanitarie e veterinarie locali si sono già premurate di attivare le precauzioni del caso e di attivare tutte le misure per sventare la diffusione del contagio: nello specifico, il personale medico ha stabilito due zone di osservazione incentrate sugli allevamenti sopracitati, e istruito il personale delle altre attività limitrofe affinché prendessero le misure necessarie per evitare che i propri capi entrassero in contatto con il virus. Purtroppo le regole sanitarie prevedono l’abbattimento dei pennuti negli allevamenti infetti: la conta dei morti per le due attività coinvolte è di 1200 oche.
Come certamente avrete intuito l’emergenza legata all’imperversare dell’influenza aviaria sta guadagnando dimensioni mai viste prima: secondo i rapporti delle autorità europee si tratta della più violenta e grave stagione epidemica di sempre, con oltre 50 milioni di volatili abbattuti.