Io Apro: bombe carta a Roma durante la manifestazione dei ristoratori

A Roma lancio di petardi, bottiglie e bombe carta durante la manifestazione dei ristoratori di IoApro. Presenti no vax e CasaPound.

Io Apro: bombe carta a Roma durante la manifestazione dei ristoratori

Come prevedibile, durante la manifestazione dei ristoratori e commercianti di IoApro a Roma sono stati segnalati lanci di bombe carta, petardi e bottiglie. Così come la presenza di no vax e militanti di CasaPound che hanno contribuito ad agitare le acque.

Al momento, se state seguendo la diretta video di IoApro su Facebook, i ristoratori e i commercianti stanno cercando di aggirare i blocchi visto che il centro è stato blindato dalle forze dell’ordine. Se ricordate, infatti, questa manifestazione non è stata autorizzata dalla Questura in quanto in quella stessa fascia oraria e sempre in quel posto era già stata autorizzata un’altra manifestazione.

Ebbene, IoApro ha deciso di procedere come previsto, solo che, a quanto pare, oltre ai ristoratori e agli esercenti, nella manifestazione erano presenti no vax e neofascisti di CasaPound che hanno contribuito non poco a scaldare gli animi.

Ovviamente i ristoratori si sono dissociati e hanno cercato di allontanarsi dalla zona dei tafferugli, ma ormai il danno era stato fatto. Ma cosa è successo? In pratica alle ore 13.30 è partita da piazza San Silvestro la manifestazione non autorizzata con circa 500 partecipanti. I partecipanti urlavano slogan del tipo “Siamo lavoratori, non criminali”, “Libertà, libertà” e “La polizia deve manifestare con noi”.

Non sono mancati cori contro il Governo e contro il premier Mario Draghi. Solo che poi, verso le 15, ecco che la situazione è sfuggita di mano. Sono partiti prima gli insulti ai poliziotti e ai giornalisti, poi sono stati lanciati diversi oggetti contro le forze dell’ordine, fra cui bombe carta, petardi, fumogeni e bottiglie di vetro. Una delle bottiglie ha ferito un agente, mentre un petardo ha colpito un giornalista di Repubblica e un ragazzo è stato colpito da una bottiglia lanciata.

C’è da dire che molti ristoratori hanno protestato contro gli infiltrati facinorosi, dal video si sentivano le voci dei lavoratori che dicevano agli infiltrati che stavano rovinando la piazza.

In effetti, fra i partecipanti c’erano diversi no vax (anche se, a dire il vero, dai video si nota come molti dei ristoratori stessi non indossassero correttamente le mascherine, il che, ad essere onesti, fa perdere loro un po’ di credibilità quando poi dicono che vogliono riaprire in sicurezza: il che è un vero peccato) e diversi rappresentati di CasaPound (una cinquantina secondo le prime stime). A guidarli pare che ci fosse Luca Marsella, consigliere municipale del X Municipio: erano corredati di bandiere italiane e fumogeni e hanno dato vita a una sorta di manifestazione dentro la manifestazione, mentre i veri manifestanti si dissociavano dal loro operato.

E pensare che Mohamed “Moni” El Hawi, ristoratore di Firenze e leader di IoApro, aveva dichiarato che la manifestazione si sarebbe mossa entro i confini della legalità e che avevano spiegato a tutti di non alzare un dito neanche se provocati. Comunque sia, lui ci ha provato: è andato anche a parlare con gli agenti in tenuta anti sommossa indossando delle simboliche manette ai polsi.

Lo stesso Giovanni Favia, uno dei leader degli esercenti “ribelli” di Bologna, ha dichiarato che, dopo aver visto cosa stava succedendo, hanno deciso di lasciare il corteo: si dissociavano dai tafferugli in quanto loro non sono violenti. Se ne sono andati subito e hanno provato a raggiungere Montecitorio da un’altra strada.

Poi Favia ha lanciato accuse contro il Governo, chiedendo le dimissioni del ministro dell’Interno. A suo dire, le forze dell’ordine hanno bloccato in autostrada e stazione parecchie persone pacifiche, mentre i pochi che sono riusciti ad arrivare in piazza si sono trovati di fronte degli estremisti che “sono stati lasciati liberi di fare quello che volevano”.

In aggiunta Favia ha rivelato che i bar della piazza vendevano bottiglie di vetro: è impensabile che la piazza non fosse stata messa in sicurezza.

Adesso bisogna attendere e vedere cosa succederà. L’area intorno a palazzo Chigi è chiusa con transenne, blindati e idranti. Diverse forze dell’ordine presidiano la zona e arrivare in queste aree è praticamente impossibile.