IoApro: arrestato il leader Biagio Passaro per autoriciclaggio e appropriazione di fondi Covid

L'ex leader di IoApro (da cui il movimento oggi prende le distanze) Biagio Passaro è stato arrestato con diverse accuse a suo carico.

IoApro: arrestato il leader Biagio Passaro per autoriciclaggio e appropriazione di fondi Covid

Non è nuovo ai guai Biagio Passaro, ristoratore e fondatore del movimento IoApro, molto attivo nelle proteste durante il periodo peggiore del Covid: oggi è stato nuovamente arrestato con diverse accuse, tra cui quella di autoriciclaggio e appropriazione indebita dei fondi destinati ad aiutare le aziende colpite dal lockdown, i cosiddetti “ristori Covid”.

Le indagini e le accuse

biagio passaro 1

Ma andiamo con ordine. Passaro, che era già salito alle cronache per essere stato arrestato e poi scarcerato per l’assalto alla Cgil a Roma è finito insieme a quattro altre persone in un’indagine della Guardia di Finanza di Modena. Le accuse a suo carico, al momento, sono diverse: intanto, avrebbe sottratto alla disponibilità della procedura fallimentare i libri, i registri e le altre scritture contabili previste dalla legge relative a una società dichiarata fallita nel settembre 2020, di cui era amministratore. Inoltre avrebbe distratto dalle casse sociali oltre 660mila euro – in gran parte utilizzati per fini personali – provocando il dissesto della società e un passivo fallimentare di oltre 1,4 milioni, riferito a debiti nei confronti di dipendenti, Erario e fornitori. La Guardia di Finanza ha ricostruito inoltre operazioni di autoriciclaggio per complessivi 150mila euro, attuato attraverso il trasferimento del provento illecito derivante dei reati fallimentari contestati in altre attività economiche.

C’è poi la questione dei ristori Covid a gravare sulla posizione di Passaro: secondo le indagini avrebbe percepito indebitamente con alcune società i fondi destinati ad aziende e imprenditori messi in ginocchio dalla pandemia. Una somma, quella intascata dalle società riconducibili a Passaro senza che ne avessero diritto, stimata in mezzo milione di euro. I finanzieri gli hanno sequestrato beni mobili e immobili, conti correnti e disponibilità finanziarie per 900mila euro.

La reazione di IoApro

Se fino a oggi i compagni di IoApro con cui Passaro aveva iniziato il movimento di protesta lo avevano sempre in qualche modo sostenuto, anche dopo i fatti di Roma, oggi, di fronte alla gravità di queste accuse, decidono comprensibilmente di chiamarsene fuori. “I fondatori di #IoApro Umberto Carriera, Momi El Hawi, Lorenzo Nannelli, Lino Cirri e Maurizio Pace insieme agli oltre 80000 associati del movimento prendono le distanze dai fatti contestati a Passaro in data odierna”, si legge in un comunicato stampa del movimento. “Passaro già da alcune settimane non faceva più parte del nostro movimento, avendo aderito al manifesto di “Italia Libera” lanciato da Castellino e soci (come annunciato dallo stesso Passaro a La7 nella trasmissione “L’aria che tira”)”. “Le accuse se confermate vanno nettamente in contrasto con gli ideali del movimento che per due anni ha lottato per la sopravvivenza della categoria e delle imprese in generale”, prosegue il comunicato, concludendo che i firmatari sono “certi che come sempre la giustizia farà il suo corso”.