Larve della farina: via libera dall’Ue alla messa in commercio come alimento

A partire dal 26 di gennaio le larve del verme della farina potranno essere commercializzate in Europa come nuovo alimento.

Larve della farina: via libera dall’Ue alla messa in commercio come alimento

Il palcoscenico dei cosiddetti insetti commestibili si sta ampliando sempre di più: dopo il pollice in su da parte delle autorità europee per il commercio di grilli domestici come prodotto alimentare, ecco che anche le larve del verme minore della farina (Alphitobus diaperinus per gli amici) si uniscono alla festa. Stando a quanto trapelato da un nuovo regolamento proposto dalla stessa Commissione europea e in seguito approvato dagli Stati membri, le larve in questione potranno essere commercializzate nel contesto del Vecchio Continente come nuovo alimento a partire dal 26 di gennaio. Al consumatore potranno presentarsi congelate, in pasta, essiccate o in polvere – un opzione per ogni gusto, insomma.

Insetti commestibili: la spinta europea e le critiche italiane

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Al momento sono quattro gli insetti o i loro derivati ad aver visto il semaforo verde, e la lista potrebbe ancora ampliarsi: le autorità europee devono ancora valutare otto domande attualmente stipate nella lista d’attesa. Proprio come avevamo visto nel caso dei grilli, le norme comunitarie prevedono requisiti specifici di etichettatura che possano informare i potenziali consumatori di eventuali reazioni allergiche: in particolare, le proteine da insetti potrebbero causare reazioni soprattutto in coloro che già soffrono di allergia a crostacei, acari della polvere e, in alcuni casi, perfino ai molluschi.

Barilla e l’affair sugli insetti sono la dimostrazione che Giorgia Meloni ha ragione da vendere Barilla e l’affair sugli insetti sono la dimostrazione che Giorgia Meloni ha ragione da vendere

Per quanto possano rappresentare uno shock culturale da chi è più abituato a crogiolarsi nell’identità del “pizza, pasta e mandolino”, l’introduzione di prodotti di questo tipo rappresenta una risposta potenzialmente valida all’aumento del costo delle proteine animali e all’impatto ambientale legato alla loro produzione; senza contare contare il fatto che gli insetti commestibili potrebbero contribuire a risolvere il complicato enigma della insicurezza alimentare in parte determinato dalla costante crescita della popolazione.

Ciononostante dalle nostre parti l’introduzione degli insetti commestibili (e delle proteine alternative in generale) è stata accolta con una repentina levata di scudi: tra le stoccate più recenti ricordiamo, ad esempio, un intervento di Ignazio La Russa durante un evento di Fratelli d’Italia.

La voce dell’opposizione si fa sentire anche al Parlamento europeo, dove la Lega ha infatti presentato un’interrogazione alla Commissione sulla commercializzazione del grillo domestico. Più precisamente, il nodo della questione riguarda quali misure le autorità europee intendano adottare “per chiarire quali siano i metodi di produzione” dei prodotti che arriveranno in Europa dal 24 gennaio, “specialmente perché la maggior parte di questi insetti proviene da Paesi extra Ue, come Vietnam, Tailandia o Cina”.

Altri dubbi sono fioriti nell’ambito delle allergie: gli eurodeputati chiedono quali studi saranno effettuati “per approfondire la possibilità di reazioni allergiche e per evitare che venga messa in pericolo la sicurezza alimentare dei cittadini europei”.