Lecco: niente cibo agli animali selvatici, ma l’Enpa protesta

Il Comune di Lecco è stato chiaro: basta dare cibo agli animali selvatici. Solo che l'Enpa non ci sta e protesta contro questa decisione.

Lecco: niente cibo agli animali selvatici, ma l’Enpa protesta

Il Comune di Lecco ha emesso un’ordinanza che ha fatto imbufalire l’Enpa (l’Ente Nazionale Protezione Animali): da adesso sarà vietato dare cibo agli animali selvatici e ai randagi. Così, tramite l’avvocato Claudia Ricci, l’Enpa ha inviato un preavviso di ricorso al Tar per chiedere l’annullamento o la revoca di questa ordinanza.

L’ordinanza in questione vieta di somministrare qualsiasi tipo di alimento (sia esso formato da mangime, granaglie, scarti e avanzi alimentari di ogni tipo) a tutte le specie di animali selvatici e randagi su tutto il territorio comunale di Lecco, ad eccezione dei casi in cui siano state date specifiche autorizzazioni per fini sanitari o scientifici.

cane randagio

Questo il testo: “Vietato somministrare qualunque tipo di alimento costituito da mangime, granaglie, scarti e avanzi alimentari di ogni tipo, a tutte le specie di animali selvatici e randagi sull’intero territorio comunale di Lecco, fatte salve specifiche autorizzazioni con fini sanitari o scientifici”.

Ovviamente l’Enpa non ha gradito questa decisione, forse pensando anche ai gatti vaganti sul territorio e ai cani di quartiere. Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ha spiegato che se il sindaco non annullerà tale ordinanza, si rivolgeranno al Tar.

Privare di cibo e acqua i tanti animali di cui persone di buon cuore si prendono cura ogni giorno può considerarsi un vero e proprio atto di maltrattamento ed è contrario alla legge sul randagismo.

Nella sua diffida l’Enpa ricorda che ordinanze “continingibili ed urgenti” devono essere supportate da comprovate ragioni ed istruttorie. Pertanto, questo strumento è legittimo solo se si parla di un’emergenza sanitaria o di igiene pubblica reali e concrete, non ipotetiche.

Buone notizie, invece, arrivano da Roma: qui il Tar ha dato ragione alla Sfattoria degli Ultimi e i maiali e cinghiali qui ospitati non verranno soppressi.