Lidl, un’indagine svela (di nuovo) maltrattamenti e degrado negli allevamenti dei fornitori

Un'indagine di Essere Animali ha fatto luce sulle condizioni di alcuni allevamenti di polli che forniscono i supermercati Lidl.

Lidl, un’indagine svela (di nuovo) maltrattamenti e degrado negli allevamenti dei fornitori

C’è chi potrebbe sostenere che, a oggi, ignorare le effettive condizioni in cui versano gli animali prigionieri (termine troppo forte?) degli allevamenti intensivi equivarrebbe a nascondere la testa sotto terra – un po’ come gli struzzi, per intenderci -; ma è anche vero che l’argomento è sovente vittima di mistificazione e manipolazione mediatica. Motivo per cui la luce proiettata da indagini come quella di Essere Animali in due allevamenti di fornitori dei supermercati Lidl è utile a scremare tra chi sa, ma non vuole vedere; e chi invece non sa.

Violenza, maltrattamenti, sovraffollamento estremo, malattie, infezioni, morte, condizioni igienico sanitarie spaventose – la lista delle criticità è lunga e, ahinoi, ben nota. Nella sua più recente indagine Essere Animali ha preso in esame due allevamenti situati in Bassa Sassonia, nel nord ovest della Germania, noti per fornire direttamente i supermercati Lidl; e segnalato un ambiente degradato, sporco e punteggiato da resti di animali in decomposizione, dove vige solo la regola dello spietato profitto.

Lidl e gli allevamenti di polli: non è la prima volta

lidl allevamento polli

I nostri lettori più attenti ricorderanno che non si tratta affatto della prima volta che Lidl – o meglio, gli allevamenti di polli che riforniscono gli scaffali della catena – finisce sotto la lente di ingrandimento delle associazioni animaliste. Un anno fa circa un’inchiesta di Equalia, ONG spagnola, portò all’attenzione mediatica condizioni simili a quelle elencate nelle righe precedenti: spazi condivisi con le carcasse, infezioni e deformazioni causate (anche, ma non solo) dal cosiddetto “accrescimento rapido”, addirittura episodi di cannibalismo.

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Non mancano all’appello, per di più, i casi di brutale maltrattamento dei polli e degli stessi pulcini; con gli operatori degli allevamenti che non esitano ad abusare gli animali lanciandoli, picchiandoli e aggredendoli fisicamente. La denuncia di Essere Animali, in questo contesto, è chiara e fulminea; e viene declinata in una richiesta rivolta alla stessa Lidl – quella di rinnovare i propri standard di benessere animale e a sottoscrivere l’European Chicken Commitment, un’iniziativa mirata a migliorare la qualità di vita dei polli e a proibire le pratiche più disumane.

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“In qualità di leader della grande distribuzione in Italia con 700 supermercati, e presente in 31 Paesi nel mondo con una rete di oltre 11.550 punti vendita, Lidl ha il potere di contribuire a ridurre drasticamente le sofferenze di milioni di polli allevati anche nelle filiere dei suoi fornitori” si legge nel comunicato di Essere Animali. “Sottoscrivendo l’impegno dello European Chicken Commitment, potrebbe migliorare il benessere dei polli che crescono negli allevamenti della sua catena di fornitura”.