Limoni, in 30 anni la produzione è calata del 40%: il governo introduce un Fondo da 3 milioni

In appena 30 anni la superficie agricole dedicata alla produzione di limoni è calata del 45%, e con essa anche la mole produttiva.

Limoni, in 30 anni la produzione è calata del 40%: il governo introduce un Fondo da 3 milioni

SOS limoni: l’agrume, colonna portante della dieta mediterranea e uno dei simboli della produzione agricola del meridione italiano, si trova infatti a dovere affrontare un momento di crisi acuta. Basti dare un’occhiata ai dati: nel corso degli ultimi 30 anni, ad esempio, la superficie destinata a questa particolare produzione sul territorio del nostro caro e vecchio Stivale è di fatto diminuita del 45%, trascinando naturalmente con sé anche la mole produttiva (in calo del 41%). Un declino che, stando alle autorità di settore e al parere dei produttori stessi, è ampiamente attribuibile alla diffusione del cosiddetto “mal secco”, una malattia causata da un fungo patogeno presente in tutte le ragioni italiane e altri Paesi del bacino del Mediterraneo.

Gli aiuti del governo

limoni

L’imperversare del morbo ha costretto i limonicoltori a effettuare una serie di potature drastiche e un continuo reimpianto nel tentativo di lottare la sua diffusione; ma di fatto non è l’unica patologia a essersi abbattuta sulla produzione di limoni: c’è anche il “Citrus Greening Disease” o “mal dell giallo” che è causato da un insetto, o ancora il “Trioza erytreae” in grado di provocare una deformazione dei frutti e una conseguente riduzione della capacità produttiva nelle piante colpite.

Tutte le differenze tra limone e cedro Tutte le differenze tra limone e cedro

Difficoltà che naturalmente sono giunte alle orecchie del governo italiano, che per far fronte a questa situazione ha ritenuto opportuno istituire un Fondo specifico per la difesa della salute degli agrumi nella legge di Bilancio approvata il 29 dicembre scorso. Tale Fondo, stando a quanto dichiarato dalle stesse autorità governative, prevede una dotazione economica di 3 milioni di euro per l’anno in corso e i prossimi due (2023, 2024 e 2025 per intenderci), per un ammontare complessivo di ben 9 milioni di euro.

Tali risorse economiche saranno, come accennato, destinate alle attività di ricerca volte a contrastare la diffusione del sopracitato “mal secco”, finanziando gli interventi di prevenzione e controllo delle patologie; oltre a potenziare le produzioni Igp con attività di informazione e formazione rivolte agli operatori del settore.

“Vogliamo rafforzare le filiere italiane e proteggere i nostri prodotti, che sono sinonimo di eccellenza e qualità” ha commentato a tal proposito il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Silvia Di Silvestro, responsabile della sede di Acireale del Crea, ha invece sottolineato l’importanza della ricerca e dell’imprenditoria, specialmente quanto rapportate a più ampi progetti europei e nazionali, nel rinnovare il panorama varietale, estendendo il calendario di maturazione e commercializzazione e andando infine a ottenere varietà resistenti ai patogeni endemici e a rischio di introduzione.