L’istituzione del pub in Inghilterra è sacra, e la loro frequentazione è parte del tessuto sociale stesso: tanto che impedirne l’accesso può rappresentare una vera e propria punizione, come dimostrano delle recenti proposte legislative che punterebbero a includere una sorta di Daspo dalle “public house” tra le pene previste per chi commette reati, oltre a vedere negato l’accesso a concerti ed eventi sportivi.
Un Daspo per i pub?
Queste nuove misure si applicheranno a coloro che riceveranno condanne con misure alternative alla detenzione o sospese, nonché ai detenuti che abbiano beneficiato del rilascio con condizionale. Oltre ai divieti di accesso ai locali, potrebbero includere restrizioni alla guida, divieti di viaggio e l’imposizione di zone di restrizione specifiche, con pene più severe per quanti non rispetteranno queste nuove condizioni.
La segretaria per la giustizia Shabana Mahmood ha dichiarato: “quando i criminali infrangono le regole della società, devono essere puniti. Coloro che scontano le loro condanne in comunità devono vedere anche la loro libertà limitata”. L’obiettivo è duplice: intervenire sulla criminalità e gestire il sovraffollamento carcerario.
Attualmente, i tribunali possono già imporre divieti limitati per reati specifici, con lo storico esempio dell’allontanamento degli hooligan dagli stadi: tuttavia, le nuove disposizioni consentirebbero l’applicazione di tali sanzioni per una gamma molto più ampia di reati, anche se non direttamente collegati a un luogo specifico.
Queste proposte hanno però già sollevato qualche perplessità nel settore della ristorazione. L’ex giudice penale dell’Old Bailey, Wendy Joseph KC, ha espresso scetticismo sull’implementazione pratica della proposta, avvertendo che “l’idea di tenere le persone fuori dai pub potrebbe mettere sotto forte pressione i gestori”, sottolineando invece l’importanza di “trovare un modo per catturare le persone che violano le regole e punirle”. Michael Kill, capo della Night Time Industries Association, ha fatto eco a queste preoccupazioni, esortando i ministri a lavorare con il settore per garantire che il sistema “non gravi ingiustamente su locali che già lottano per sopravvivere”.
Capire quanti tra gli avventori abituali abbiano effettivamente problemi con la giustizia è difficile, ma quello che è certo è che i pub del Regno Unito non se la stanno passando bene: solo nella prima metà di quest’anno più di 200 locali hanno chiuso i battenti, dando seguito al trend negativo di quasi 400 insegne chiuse nel 2024: la situazione è quindi davvero delicata, e il dibattito tra chi chiede più sicurezza e severità e chi vuole tutelare attività innocenti è ancora vivacissimo.