A Washington arriva la prima legge al mondo che vieta di allevare polpi

Dagli Stati Uniti arriva la prima legge al mondo per vietare l'allevamento dei polpi, pratica che va contro la natura dell'animale e i principi di salvaguardia ambientale.

A Washington arriva la prima legge al mondo che vieta di allevare polpi

Non è recente il dibattito sugli allevamenti di polpi, ritenuti pratica non etica per numeri di esemplari e modalità, e ora anche gli Stati Uniti si interrogano sulla questione. A muoversi lo stato di Washington, dove l’allevamento intensivo è stato ufficialmente vietato. Nelle ultime ore era stato approvato il disegno di legge definito “primo nel suo genere”, ed è arrivata anche l’approvazione del governatore.

Da tanti anni politici e attivisti lottano anche per porre la giusta attenzione sull’octopus farming, e un comunicato stampa conferma una primo passo in avanti. Anche se riguarda solamente uno stato in tutta la Nazione, le ONG per i diritti degli animali sono soddisfatte perché già altri stati (come Hawaii e California) si sono mostrati propensi introducendo progetti di legge simili che vietano l’allevamento e la vendita di alcune specie di polpi.

La prima legge che vieta l’allevamento dei polpi

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Un risultato senza precedenti. L’Aquatic Life Institute ha pubblicato il comunicato stampa che descrive la situazione attuale, spiegando anche che “la natura complessa dei polpi rende disumano l’allevamento di questo animale“. Il mondo parla dell’argomento da tanti anni: nel 2021 fu lanciata nel Regno Unito una proposta di legge per proteggere polpi e crostacei in quanto “animali senzienti”.

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Fu la Spagna nel 2022 ad aprire il primo allevamento di polpi al mondo, e ci furono grandi proteste sia da parte degli attivisti sia da parte della comunità scientifica (che ha mosso seri dubbi sul fronte della sostenibilità –  che significa rischio ambientale – e del benessere dei polpi).

Perché allevare i polpi è particolarmente antietico

Ventinove i voti a favore, tante le ONG (Aquatic Life Institute e Aquatic Animal Alliance su tutti) e gli ambientalisti da tutto il mondo spiegano da tanti anni che “i polpi sono animali altamente intelligenti e complessi che soffrono molto in cattività a causa della loro natura solitaria e natura curiosa“. Hanno aggiunto: “inoltre, non esistono metodi di macellazione umani approvati per questi animali, e la loro dieta carnivora rende il loro allevamento insostenibile e dannoso per l’ambiente. I rifiuti di azoto e fosforo sarebbero un prodotto degli allevamenti di polpi, così come la contaminazione da fertilizzanti, alghicidi, erbicidi e disinfettanti“.

Insomma ragioni etiche nei confronti della natura dell’animale, ragioni legislative in quanto mancano norme sulla macellazione, e anche ragioni di salvaguardia ambientale. Non solo, c’è anche il rischio di diffondere malattie. Lo spiegano: “è anche possibile che le malattie si diffondano dalle farm agli ambienti selvatici e agli animali acquatici che vivono in quegli ambienti“.

Fonte: Veganfoodandliving.com
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