Londra: polemiche per un’altra festa a Downing Street durante il lockdown

Non c'è pace per Downing Street a Londra: qui pare che sia stata organizzata un'altra festa a base di alcol durante il lockdown. Ma nessuno ha indagato su questo party.

Londra: polemiche per un’altra festa a Downing Street durante il lockdown

Ma quanti party sono stati organizzati a Downing Street durante il lockdown? Beh, pare che Londra debba fare i conti con un’altra festa a base di alcol organizzata proprio durante il periodo delle restrizioni, quando la stessa Downing Street, tramite Boris Johnson, aveva annunciato il divieto di feste e festini per tutti.

Divieto che, a quanto pare, valeva per tutti gli inglesi, tranne quelli di del numero 10 di Downing Street. Curiosamente su questo nuovo festino pare che non ci siano indagini ufficiali in corso.

Secondo quanto rivelato dal Mirror, fra i 30 e i 40 dipendenti hanno mangiato snack da asporto e bevuto alcolici in occasione della conferenza stampa tenuta il 17 novembre 2020 da James Slack, l’allora portavoce di Boris Johnson.

Per contestualizzare meglio: all’epoca si era in pieno lockdown e fra le tante restrizioni imposte dal governo britannico c’era anche quella che vietava feste di qualsiasi genere e tipo.

Vino

Una foto ottenuta dal Mirror mostra una serie di bottiglie di vino e bevande in bella vista, fra cui anche dello Champagne. Questa foto sarebbe stata inviata al personale del n.10 su un gruppo WhatsApp in risposta a un messaggio che diceva “È ora di aprire le sbarre di sicurezza Covid”. La foto è poi stata postata come risposta con annesso messaggio “Il bar è aperto”.

Diversi altri messaggi riportati dal Mirror sembrano dimostrare che questa forma di socializzazione, all’epoca vietata, fosse stata ampiamente premeditata e organizzata. Alcuni messaggi parlano infatti del “Wine Time Tuesday”, mentre alti chiedono di andare a comprare dell’alcol di rinforzo. Un altro funzionario testualmente dice: “Se qualcuno può aiutarmi a trasportarlo, sono felice di andare”.

In realtà pare che siano stati diversi gli eventi del genere organizzati in pieno lockdown. E se Boris Johnson è stato multato per quello del 20 novembre (il Primo Ministro si era scusato sostenendo che all’epoca pensava si trattasse di un evento di lavoro, ma col senno di poi si era reso conto che forse avrebbe dovuto interrompere quel pasteggiare sociale con formaggio e vino), qualcuno si chiede perché il premier non sia stato multato per il raduno del 13 novembre e perché nessuno stia indagando su quello del 17 novembre.

Pare infatti che il raduno del 17 novembre non sia fra gli incontri al vaglio delle indagini del Met. E non è neanche fra quelli in elenco esaminati da un report intermedio relativo a feste in aperta violazione delle restrizioni che hanno visto coinvolto l’alto funzionario Sue Gray. Si pensa che quando verrà pubblicato il report completo, ecco che Boris Johnson dovrà rilasciare una dichiarazione pubblica.