In questa nostra imperdonabile società umana c’è solo un settore in cui le condizioni di obesità e sovrappeso non vengono stigmatizzate. Quello relativo ai nostri animali domestici, luce dei nostri occhi che vorremmo rimpinzare a più non posso di pappe e biscottini. Peccato che, nonostante il considerarli irresistibilmente buffi e pucciosi, il peso sia un fattore che incide non poco sulla salute degli amici a quattro zampe.
Così, a un problema molto umano, una soluzione molto umana: Ozempic, il farmaco anti diabete che negli ultimi anni è diventato il dimagrante con la D maiuscola dagli effetti pressoché portentosi. Nuovi studi condotti su gatti adorabilmente ciccioni si sono rivelati promettenti per inaugurare una nuova era del benessere animale. Forma fisica invidiabile (da gatto direbbe qualcuno) e rischi pressoché azzerati di malattie croniche – senza dimenticare un considerevole risparmio di spese veterinarie.
L’era degli Ozempets

È una brutta bestia. Tranquilli, non stiamo lanciando epiteti a nessun cane o gatto in particolare. Ci riferiamo al diabete, malattia comune tanto agli umani quanto agli animali. Negli Stati Uniti, da dove arrivano gli ultimi dati in materia, il numero di pazienti è impressionante: ne soffre circa il 60% dei domestici. Il trattamento finora più utilizzato per combatterlo sotto strati di pelo è doppia iniezione di insulina, ogni giorno tutti i giorni. I costi sono ingenti, e spesso non portano al risultato sperato. Purtroppo infatti in molti casi la diagnosi si rivela fatale: cani e gatti diabetici vengono addormentati dopo un anno di cure fallimentari.
In questo contesto arriva GLP-1, rivoluzionario farmaco anti diabetico che stimola la produzione di insulina, rallenta la digestione e fa magicamente sparire la fame. Il risultato? Un dimagrimento drastico che, se è vero che può beneficiare pazienti gravemente affetti da obesità, al momento è visibile soprattutto sui tappeti rossi dei vip. Le celebrità si sono buttate a pesce su Ozempic, scorciatoia facile per restare in forma e anche di più, rispolverando il fascino anni 90 della magrezza heroin chic.
Ecco. Presto potremmo notare lo stesso effetto (si spera, evitando gli eccessi) sui nostri pelosi più paffutelli. Secondo gli ultimi studi, l’era degli Ozempets (gioco di parole tra Ozempic e pets o animali domestici) è dietro l’angolo. Il promotore principale è l’azienda farmaceutica Okava di San Francisco, che sta mettendo a punto un GLP-1 dedicato proprio agli amici a quattro zampe.
MEOW-1

L’acronimo usato per il farmaco sperimentale testato sui gatti non poteva essere più azzeccato: Management of Over Weight Cats. In pratica, miao! Di cosa si tratta? È un impianto sotto pelle simile a un microchip che nel corso di un mese rilascia exenatide, medicinale usato nel trattamento del diabete mellito di tipo 2. L’obiettivo è sostituire le macchinose iniezioni, abbassare i costi e soprattutto monitorare il livello di fame dei gatti affetti da obesità. Se i test si riveleranno promettenti, lo studio sarà esteso ai cani e verrà utilizzato anche per altre condizioni, come diabete 1 e insufficienza renale.
Evviva la scienza dunque, che pensa anche ai nostri animaletti. Però qui c’è da fare una riflessione: gatti e cani sovrappeso non scelgono di esserlo. La golosità non è per forza una componente innata delle specie, e di certo non sono loro a scegliere la tal marca o il tal snack sullo scaffale del supermercato. In breve: se i nostri animali sono obesi, la colpa è nostra. Usare il cibo e le ricompense mangerecce come gesto di amore va bene fino a un certo punto. Ingozzare cani e gatti di cibi non adatti alla loro alimentazione o addirittura spazzatura fa male, punto.
Chi si ostina a gettare sotto il tavolo patatine, fette di mortadella, cornetti e quant’altro pensando di fare una “coccola” al proprio domestico si sbaglia di grosso. Piuttosto, innesca un vizio malsano che incide su tutto, pazienza, portafoglio e soprattuto la salute di un membro effettivo della famiglia. Basterebbe il buon senso per evitare danni permanenti e inutili sofferenze: in un mondo ideale, l’unico MEOW di cui avremmo bisogno è quello sonoro del nostro gatto. Affamato sì, ma al punto giusto.

