Lucca: anche il ristorante stellato Butterfly non riesce a trovare personale

Andiamo a Lucca perché qui anche il ristorante stellato Butterfly lamenta il fatto di non riuscire a trovare personale.

Lucca: anche il ristorante stellato Butterfly non riesce a trovare personale

Continua l’elenco dei locali blasonati che lamentano l’impossibilità di trovare personale: dopo Alessandro Borghese, spostiamoci a Lucca perché qui è il ristorante stellato Butterfly che ammette di non riuscire a trovare dipendenti.

Fabrizio Girasoli, chef e titolare del ristorante, ha spiegato di aver condiviso anche sui social come Facebook un appello per trovare personale di sala, ma niente da fare. Questo il suo annuncio: “Ristorante Butterfly Lucca cerchiamo personale di sala, inviare CV a info@ristorantebutterfly.it aperti solo la sera”. Si sa anche quanto offra agli aspiranti dipendenti: 1.900 euro al mese per il sommelier e 1.600 euro per il personale di sala (se lordi o netti non è dato saperlo).

sommelier

Eppure nulla si muove. Al Corriere della Sera lo chef ha spiegato che offrono un lavoro stabile, assicurato e ben retribuito, ma nonostante questo nessuno si sta candidando. Gli unici che si offrono sono persone senza qualifica che non hanno mai lavorato in un ristorante (anche se non è ben chiaro, a questo punto, come qualcuno possa fare esperienza se i ristoranti vogliono solo qualcuno con già esperienza). Lo chef ricorda che fino a pochi anni fa aveva una pioggia di curricula fra cui scegliere, mentre adesso qualcosa è cambiato.

Secondo lo chef la pandemia ha cambiato il modo di pensare delle persone. Qualcuno ha deciso di cambiare del tutto il proprio stile di vita, a volte per scelta, a volte per necessità. E adesso costoro non sono più interessati a lavorare in questo settore che “offre importanti margini di crescita per chi abbia competenze”.

Anche Girasoli, poi, attribuisce parte della colpa per la mancanza di lavoratori al reddito di cittadinanza, reo di on invogliare le persone a cercare lavoro. E anche qui arriva l’immancabile affondo contro i giovani che un tempo erano disposti a fare gavetta, mentre adesso vogliono tutto e subito. Lo chef si lamenta del fatto che c’è gene che non vuole lavorare la domenica, altri che non vogliono lavorare la sera.

Lo chef ha poi concluso sostenendo che il lavoro in un ristorante inizia alle 16 e finisce a mezzanotte: quindi chi vuole uscire a ballare ha tutto il tempo che vuole (ehm, qualcuno spiega allo chef che il non voler lavorare la sera non è solo per poter andare a ballare? Magari c’è chi ha quella cosa chiamata famiglia a cui badare, magari genitori anziani o bambini piccoli che forse di sera necessitano della tua presenza?).