Maltempo, in Italia 132 eventi estremi in 7 mesi: è il dato più alto del decennio

Il maltempo spezza l'Italia: negli ultimi sette mesi si sono verificati ben 132 eventi estremi, secondo le rilevazioni di Legambiente.

Maltempo, in Italia 132 eventi estremi in 7 mesi: è il dato più alto del decennio

Dal mese di gennaio a quello di luglio l’Italia è stata colpita dalla furia di ben 132 eventi climatici estremi, il numero più alto della media annua dell’ultimo decennio: è quanto emerso dal più recente rapporto redatto da Legambiente, che ha diffuso i dati aggiornati della mappa del rischio climatico sottolineando, in particolare, i danni causati dall’imperversare del maltempo. Quella che, nel contesto di quest’anno, avrebbe potuto essere una tregua dalla morsa della siccità, si è infatti rapidamente trasformata in un incubo a occhi aperti: grandinate, trombe d’aria e nubifragi hanno distrutto campi e coltivazioni già in difficoltà a causa della crisi idrica, tanto che la Coldiretti ha chiesto di verificare le condizioni per lo stato di calamità in agricoltura.

siccità

Legambiente, in ogni caso, offre una prospettiva più ampia (e anche più preoccupante): considerando ad esempio il dato complessivo degli ultimi anni emerge che dal 2010 a luglio 2020 lo Stivale è stato colpito da 1318 eventi estremi, con 516 allagamenti da piogge intense, 367 danni da trombe d’aria, 157 danni alle infrastrutture da piogge, 123 esondazioni fluviali (con danni), 63 danni da grandinate, 55 danni da siccità prolungata, 55 frane da piogge intense, 22 danni al patrimonio storico, 17 temperature estreme in città/ondate di calore.

“Il 2022 in fatto di eventi climatici estremi è da codice rosso” ha commentato a tal proposito il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. “Chi si candida a governare il Paese per i prossimi 5 anni dovrebbe esplicitare quali soluzioni vuole mettere in campo per fronteggiare la crisi climatica, una delle principali emergenze planetarie che rischia di mettere in ginocchio l’intero Pianeta. Se non si interviene al più presto rischiamo nei prossimi anni sia un disastroso impatto sociale ed economico, oltre che ambientale, sia di sprecare anche le risorse del Pnrr”.