Maltempo, in Puglia la conta dei danni in agricoltura supera i 200 milioni di euro

Il maltempo colpisce l'agricoltura, già indebolita dalla siccità: in Puglia la conta dei danni supera i 200 milioni di euro.

Maltempo, in Puglia la conta dei danni in agricoltura supera i 200 milioni di euro

L’imperversare del maltempo piega anche l’agricoltura pugliese: secondo la divisione regionale della Coldiretti, infatti, i danni combinati della siccità e delle forti precipitazioni delle ultime ore avrebbero causato “perdite per oltre 200 milioni di euro”. Si tratta a tutti gli effetti di una situazione già vista negli ultimi giorni – quella del maltempo che si abbatte su terreni resi secchi dalla carenza idrica, determinando danni ingenti alle colture e alle infrastrutture locali -, tanto che Campania e Lombardia hanno perfino richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza: “Sono 230 i comuni in Puglia a rischio idrogeologico con pericolo di frane e smottamenti secondo dati Ispra” si legge a tal proposito nel comunicato redatto da Coldiretti.

In altre parole, bombe d’acqua, nubifragi e grandinate hanno distrutto raccolti di frutta e verdura, e lasciato agriturismi e aziende agricole al buio per i fulmini che si sono abbattuti sugli impianti elettrici. Importante considerare, inoltre, che le conseguenze del cambiamento climatico sono rese tanto più gravi dal fenomeno della cementificazione, che ha indebolito ulteriormente il territorio locale. In questo contesto, gli ettari “mangiati” in Puglia risultano più di 158 mila, di cui 500 persi nel solo 2021.

“Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre ridurre il consumo di suolo e organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà” conclude poi Coldiretti. “Per questo sono necessari interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da gestirne l’utilizzo quando serve”.