Maltempo, l’Ordine degli agronomi al lavoro per trovare una strategia “per un territorio fragile”

L'Ordine dei dottori agronomi e forestali è al lavoro per trovare una strategia per affrontare il maltempo che si è abbattuto sull'Italia.

Maltempo, l’Ordine degli agronomi al lavoro per trovare una strategia “per un territorio fragile”

La catena di eventi atmosferici avversi degli ultimi giorni ha spinto l’Ordine dei dottori agronomi a fare i conti con la necessità di redigere una “strategia per un territorio fragile”, che con ogni probabilità continuerà a essere sottoposto “a frequenti eventi estremi”. In altre parole, il maltempo che sta continuando a imperversare in tutta la Penisola, causando danni ingenti al settore agricolo, ha esposto tutta la vulnerabilità del nostro territorio a questa tipologia di problemi che, come già abbiamo accennato, non accennano affatto a diminuire.

No, il nostro non vuole essere catastrofismo né pessimismo, ma il semplice frutto di una attenta osservazione a quanto sta capitando: dopo mesi di lotta alla siccità trombe d’aria e grandinate stanno decimando i raccolti salvati dalla morsa della crisi idrica, mentre il terreno arido, incapace di assorbire l’acqua, frana provocando danni anche a infrastrutture e reti stradali. “Abbiamo visto spiagge devastate, linee ferroviarie e strade interrotte” ha commentato a tal proposito Renato Ferretti, Consigliere Conaf “ma ancora una volta i danni consistenti sono stati provocati dagli alberi crollati in città” – un problema provocato dalle potature sbagliate che hanno reso le piante meno sicure e più fragili.

“Dobbiamo cambiare rotta, e siamo già in ritardo” spiega invece il presidente Conaf Sabrina Diamanti. “Continuiamo ad agire sul territorio e nelle città con schemi obsoleti e purtroppo continuiamo a contare vittime. Stiamo vivendo la diretta conseguenza della mancanza di programmazione e progettazione che da decenni caratterizza il nostro Paese, accompagnata da un dissennato utilizzo del suolo e da una mancanza di innovazione. Una via d’uscita, però, c’è: sfruttiamo le conoscenze e le competenze dei tecnici qualificati, che possono aiutare a non dover pagare un conto di anno in anno più insostenibile”.