Questa vicenda arriva dal Mar Rosso: nel porto sudanese di Suakin una nave è affondata provocando così la morte delle 16mila pecore circa che stava trasportando. Dai primi dati emersi si sa che le pecore probabilmente stavano viaggiando in condizioni di sovraffollamento. I membri dell’equipaggio, invece, sono tutti sopravvissuti.
Ma cosa è successo? Le prime ricostruzioni riferiscono che alcuni marinai dell’imbarcazione Badr 1 erano risultati positivi al Covid-19 e, per tale motivo, erano stati messi in quarantena. Questo è accaduto più di tre settimane fa, quando la nave è arrivata a Fremantle. Qui l’imbarcazione doveva prelevare le pecore e portarle in Medio Oriente prima che scattasse il divieto d’accesso estivo ideato per evitare che gli animali morissero per il troppo caldo.
Così la nave ha caricato a bordo 15.800 pecore. Solo che, per motivi ancora da accertare, è affondata nel porto. La nave in realtà ha impiegato parecchie ore per affondare al molo e questo vuol dire che, se avessero voluto, i soccorsi sarebbero potuti arrivare tranquillamente per cercare di salvare gli animali. Ma così non è stato e quasi tutte le pecore sono annegate, tranne 700 che si sono salvate, ma che sono sono state trovate in condizioni di salute precarie e molto malate.
Ma non è la prima volta che in questo porto succedono gravi incidenti. Solamente il mese scorso era scoppiato un grande incendio che era durato ore nell’area di carico, provocando danni notevoli. E adesso arriva l’affondamento della nave, cosa che, fra l’altro, oltre ad avere un impatto ambientale notevole a causa della morte di tutti questi animali, causerà gravi ripercussioni sull’operatività del porto.
Da tempo le associazioni animaliste e ambientaliste denunciano incidenti del genere, con scarsa o nessuna attenzione al benessere animale. Nel 2020 la stessa Anit, la commissione d’inchiesta sulla protezione degli animali durante il trasporto, aveva iniziato un indagine per capire quale fosse la situazione in Europa. Ed erano state evidenziate diverse mancanze, fra cui:
- sovraffollamento
- dispositivi di abbeveraggio non adeguati
- mancanza di cibo e acqua
- veicoli non idonei al trasporto
E tutti ricordiamo quella nave carica con 900 vitelli che l’anno scorso viaggiava su e giù lungo il Mediterraneo senza poter attraccare, con gli animali in condizioni sempre più disperate. Nel 2020, invece, in Giappone era affondata una nave che trasportava 5.800 mucche.