Marradi, gli chef si mobilitano per salvare la fabbrica di marron glacé

Numerosi chef hanno dimostrato la loro solidarietà ai dipendenti della fabbrica dei marron glacé di Marradi formando un presidio con loro.

Marradi, gli chef si mobilitano per salvare la fabbrica di marron glacé

L’Appenino si mobilità per difendere la storica fabbrica di marron glacé di Marradi, travolta dalla notizia che la nuova proprietà dell’Ortofrutticola del Mugello ha deciso di chiudere lo stabilimento e di trasferire la lavorazione dei marroni a Bergamo. Così, da qualche settimana, dipendenti, amici e sostenitori della fabbrica si sono riuniti per organizzare un presidio davanti ai cancelli dell’azienda, e con loro figurano anche alcuni chef.

marron glacé

Così, nel freddo di un martedì di metà gennaio, la comunità locale si riunisce in un atto di resistenza e difesa dell’identità propria con tanto di showcooking organizzato da Riccardo Agostini (Il Piastrino di Pennabilli) e Francesco Brutto (Ristorante Venissa sull’isola di Mazzorbo a Venezia), che cucinano piatti a base di marroni (e a cos’altro, sennò?) per gli altri partecipanti. Nel frattempo altri colleghi, collegati in diretta video, hanno mostrato la loro solidarietà: si tratta di Gaspari San Brite (Cortina), Chiara Pavan (Venissa), Juri Chiotti (Reis- Cibo libero di montagna), Diego Rossi (Trippa), Gianluca Gorini (San Piero in Bagno), Roberto Casamenti (La Campanara), Barbara Piaggio (Ligagin) – Lumarzu (GE), Luigi Lepore (Vibo Valencia), Arcangelo Tinari (Villa Maiella)e Giovanni Cuocci (La Lanterna di Diogene).

“La fabbrica dei marroni è una delle cose più importanti per questa comunità, dà lavoro a 80 persone, per cui impatta su altrettante famiglie” ha spiegato chef Riccardo Agostini. “Così come facciamo attenzione al territorio, nella ricerca dei fornitori, dobbiamo avere attenzione alle piccole realtà. Tutelare la montagna, significa anche questo”.