Sulle recenti proteste al Porto di Trieste, Martino Zanetti, presidente del gruppo Hausbrandt, si sente vicino, come cittadino, ai portuali sul tema Green Pass.
“Appoggio e avvaloro il ripristino della legalità – spiega in una nota il presidente dell’azienda triestina che produce caffè -, dei principi costituzionali e della democrazia mancanti in Italia in questo momento. Siamo attualmente senza libertà e senza sicurezza al posto del buon senso imperano poca chiarezza e poca lungimiranza”.
Secondo l’industriale del caffè, prosegue la nota, “la libertà personale è stata messa in secondo piano nel nome di una falsa tutela collettiva con il risultato di non avere né l’una né l’altra. Si richiede un impegno corale, con l’attiva, leale collaborazione di tutte le Istituzioni, per affrontare la situazione critica e guidare il Paese verso una ripresa effettiva”.
Insomma, continua la polemica sul Green Pass da parte delle varie personalità. Un argomento assolutamente divisivo: chef Giorgo Locatelli, ad esempio, nei giorni scorsi, in un’intervista a La7, ha fatto sapere che se ci fosse il Green Pass anche in Inghilterra (dove conduce il ristorante Locanda Locatelli), sarebbero tutti più tranquilli.