Massimo Bottura, ospite a Che tempo che fa, parla dello spreco alimentare: “È inaccettabile”

Intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa, Massimo Bottura ha avuto modo di parlare di un argomento che gli sta particolarmente a cuore: lo spreco alimentare.

Massimo Bottura, ospite a Che tempo che fa, parla dello spreco alimentare: “È inaccettabile”

Che Massimo Bottura non tema di schierarsi in prima linea nella lotta contro lo spreco alimentare dovrebbe essere noto a tutti: diversi anni fa lo chef modenese portò la sua crociata alle Olimpiadi di Rio, e più recentemente partecipò a una sfida culinaria per mettere a punto un piatto atto a combattere lo spreco. Intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa, Bottura non ha esitato a sbottonarsi esprimendo il proprio giudizio e, dati alla mano, ha bollato il problema definendolo “inaccettabile”.

spreco alimentare

“Produciamo cibo per 12 miliardi di persone, siamo circa 7 miliardi e mezzo, di cui 860 milioni di persone soffrono la fame e sprechiamo circa il 33% di quello che produciamo” ha commentato in risposta alle domande di Fazio. Ma attenzione – gli sforzi dello chef vanno ben oltre le parole. Food for souls è un progetto che permette di salvare dalle discariche ben 670 tonnellate di cibo, trasformandole in pasti per 850 mila persone. “È un progetto culturale che ha due scopi” ha spiegato a tal proposito Bottura. “Combattere gli sprechi alimentari e l’isolamento sociale”.

Ricordiamo, per di più, il refettorio ambrosiano di Milano – nato nel 2015 sulla scia delle eccedenze alimentari di Expo – e, ancora più recentemente, la campagna di aiuti all’Ucraina con Seeds for Ukraine e una trasmissione prodotta da Netflix in collaborazione con la fondazione Obama per insegnare l’educazione alimentare ai più giovani. “Michelle Obama mi ha detto nel programma avrebbe voluto anche “Oops, mi è caduta la crostatina al limone” ha raccontato lo chef. “Io le chiesi il perché, visto che la conoscevano ormai tutti. Lei mi rispose che no, i ragazzi più piccoli non la conoscono e che sono proprio loro a dover imparare a sbagliare senza paura di farlo, perché un errore può essere un’occasione per fare qualcosa di grande”.