Massimo Bottura riaprirà l’Osteria Francescana il 2 giugno

Massimo Bottura ha deciso: riaprirà l'Osteria Francescana a partire dal 2 giugno per essere certo di tutelare la sicurezza di clienti e dipendenti.

Massimo Bottura riaprirà l’Osteria Francescana il 2 giugno

Massimo Bottura ha confermato la data di riapertura dell’Osteria Francescana: se ne parla il 2 giugno. A Il Resto del Carlino Bottura ha spiegato che non riaprirà i battenti a partire dal 18 maggio, ma si prenderà un po’ più di tempo per mettere in sicurezza clienti e staff.

Lo chef ha ammesso che vuole creare tutti i presupposti per riaprire in sicurezza: per lo staff e i suoi ragazzi che non hanno mai smesso di lavorare (nonostante anche lui fosse chiuso da inizio lockdown) e che vuole tenere al sicuro visto che rappresentano il suo futuro. E anche per i clienti e i fornitori: per tutti, insomma.

In realtà Bottura ha precisato che è giusto ripartire oggi, questa era una decisione che prima o poi andava presa. E ha poi elogiato il presidente stefano Bonaccini per come si è esposto, lodando anche Zaia per tutte le cose buone fatte in queste settimane. Ora tutto sta nelle mani del buonsenso degli italiani.

La cosa che teme di più, poi, è il calo della domanda: inevitabilmente i consumi si ridurranno tantissimo. Ha poi anche paura delle speculazioni: sono parecchie le persone che vorranno comprare gli esercizi in difficoltà, fra cui anche i malavitosi. Per sopravvivere bisognerà insistere sulla qualità del consumo, difendendo il Made in Italy, struttura portante della ristorazione italiana.

Bottura ha poi anticipato che ci saranno delle novità per quanto riguarda l’Osteria Francescana che, fra l’altro, da poco era stata sottoposta a un totale restyling. Per esempio, ci sarà un menu nuovo: come paragone ha parlato del disco Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles, album che aveva cambiato del tutto la loro musica. Ed ecco che lui ha chiesto al suo staff di fare lo stesso, ma in chiave masticabile.

L’idea del nuovo menu nasce anche da una logica semplicissima: dopo tre mesi di lockdown bloccati a casa a mangiare “comfort food”, ci sarà di sicuro voglia di novità. Le persone saranno più disponibili a fare chilometri se ci saranno proposte nuove.