McDonald’s: condannato a 3 anni il cliente che gettò il caffè in faccia a una dipendente

McDonald's: è stato condannato a 3 anni di carcere il cliente che gettò il caffè in faccia a un dipendente ustionandolo.

McDonald’s: condannato a 3 anni il cliente che gettò il caffè in faccia a una dipendente

Ancora vicende giudiziarie in casa McDonald’s: è stato condannato a 3 anni il cliente che gettò il caffè in faccia a una dipendente dell’azienda. All’uomo dell’Ohio è stata comminata una pena reclusiva di tre anni in carcere per aver lanciato del caffè bollente addosso a una dipendente di un drive-thru di McDonald’s, ustionandola.

L’incidente si è verificato dopo che la dipendente di McDonald’s aveva accidentalmente dato a Joseph Deluca, 54 anni, una tazza di caffè in più con il suo ordine. Accorgendosi dell’errore, aveva chiesto al cliente di poter controllare lo scontrino, ma l’uomo aveva aggredito il dipendente gettandogli addosso il caffè bollente, provocando al dipendente ustioni di primo grado.

Deluca aveva ammesso il fatto e per tale motivo è stato condannato a tre anni di prigione (in realtà i tre anni non sono relativi solo a questo gesto, ma anche per un altro attacco in un incidente non correlato). Il fatto era accaduto lo scorso 19 febbraio, ma Deluca era stato arrestato solo a marzo grazie anche alle riprese della videocamera di sorveglianza del locale.

Secondo quanto riportato, la donna aveva inizialmente consegnato due tazze di caffè nel portabicchieri. Guardando poi la schermata dell’ordine, si era resa conto che l’uomo aveva ordinato solamente una tazza di caffè. La donna aveva così chiesto di vedere la ricevuta per verificare il fatto, ma l’uomo aveva riso sostenendo di aver effettivamente ordinato due tazze di caffè. La donna, però, gli aveva spiegato che doveva controllare la ricevuta per correttezza. L’uomo, arrabbiatosi, era così sceso dall’auto e le aveva lanciato il caffè bollente in faccia, scappando poi via. La donna era stata subito portata d’urgenza in ospedale per curare le ustioni di primo grado riportate al collo e alla spalla durante l’aggressione.

All’epoca Erin Stone, assistente del procuratore della contea di Cuyahoga, aveva dichiarato che ciò che la preoccupava di più è che la vittima era solamente qualcuno che stava facendo il suo lavoro per pagarsi le bollette e far quadrare i conti. La donna, in fin dei conti, aveva solamente chiesto di ricontrollare la ricevuta, ma questo gesto normale ne ha scatenato un altro eccessivo e violento.

[Crediti | FoxNews]