Chris Kempczinski, il CEO di McDonald’s, si è incontrato e scusato con i suoi dipendenti per quei messaggi di testo che si era scambiato con Lori Lightfoot, il sindaco di Chicago, a seguito della sparatoria di Chicago.
Dopo che i testi sono stati resi pubblici, già la scorsa settimana il CEO si era scusato più volte. Adesso, grazie a una nota inviata ai suoi dipendenti, il CEO aveva affermato di aver inviato un messaggino al sindaco Lightfoot per ringraziarlo di aver visitato la sede della società lo scorso aprile.
Questa visita era avvenuta il giorno dopo che Jaslyn Adams, un bambino di soli 7 anni, era stato ucciso nel corso di una sparatoria mentre si trovava nel drive-thru di McDonald’s. Poco tempo prima, poi, il 13enne Adam Toledo era stato ucciso da un poliziotto a Chicago.
Nello scambio di messaggi Kempczinski sosteneva che i “genitori avessero deluso quei bambini”. Tuttavia questi messaggi non sono sfuggiti ad alcuni attivisti che li hanno resi pubblici. Il fatto che il CEO sembrasse quasi voler considerare i genitori come i responsabili della violenza per le strade non è andato giù agli americani ed ecco che sono state organizzate delle proteste presso la sede di McDonald’s.
Così il CEO si è scusato una prima volta: ha ammesso di non aver pensato alla questione dal loro punto di vista e che nelle sue parole mancava tutta l’empatia e la compassione che prova per queste famiglie.
E adesso si è scusato anche con i dipendenti. In una nota stampa ha confermato di aver sbagliato a mandare quei messaggi al sindaco di Chicago. Si dichiara dispiaciuto dell’accaduto ed è consapevole di aver deluso i lavoratori di McDonald’s. Inoltre è anche consapevole del fatto che quanto successo è in conflitto con i valori dell’azienda. Si è poi augurato di poter riconquistare la fiducia dell’azienda e della comunità.
Non contento, il sabato successivo ha anche registrato un videomessaggio. Oltre alle riflessioni sulla settimana, anche qui si scusava di nuovo. Secondo quanto trapelato il messaggio video è stato inviato a dipendenti, affiliati e fornitori.