Melbourne: il secondo lockdown dà il colpo di grazia ai ristoranti

A Melbourne il secondo lockdown provocato da un nuovo aumento di casi di Coronavirus ha dato il colpo di grazia a molti ristoranti già in crisi per il blocco precedente.

Melbourne: il secondo lockdown dà il colpo di grazia ai ristoranti

Secondo lockdown per alcune zone di Melbourne: è il colpo di grazia per i ristoranti, già fiaccati dal precedente blocco. Il premier Daniel Andrews ha infatti annunciato che alcune parti di Melbourne sarebbero tornate alle restrizioni previste nella Fase 3 e questo almeno fino al 29 luglio a causa di nuovi focolai di Covid-19.

La nuova chiusura vuol dire non solo non avere eventuali nuove entrate, ma anche perdere i soldi per gli ordini già fatti. Secondo molti ristoratori questo blocco sarà ancora peggiore del precedente: prima tutti erano sulla stessa barca, ma adesso i ristoranti che saranno costretti a tornare solamente all’asporto rischieranno di perdere clienti. Immaginiamo un cliente che vuole sedersi al tavolo e non vuole l’asporto: questa volta potrà semplicemente scegliere di andare in un altro ristorante che sia fuori dalla zona rossa, mentre il locale nella zona chiusa vedrà ridursi drasticamente la clientela che andrà altrove.

Molti ristoranti si erano attivati per rispettare le disposizioni governative (simili a quelle previste da noi): massimo 50 clienti, prenotazioni, corsi online, formazione del personale, creazione di postazioni igienizzanti e menu plastificati. Cosa che avevano fatto, prendendo già le prenotazioni per le settimane successive, ordinando i prodotti e aumentando il personale. Ma adesso, col nuovo blocco, più di 300.000 persone saranno di nuovo fermate e i ristoratori dovranno prendere provvedimenti.

Il che vuol dire ridurre gli orari di lavoro per i dipendenti e lasciarne a casa qualcuno per le prossime quattro settimane. Ma non solo: sarà tutto l’indotto a soffrirne, basti pensare che un ristorante genera lavoro per fornitori di alimenti e di materiali e accessori, servizi di lavanderia, smaltimento rifiuti e via dicendo.

[Crediti | The Guardian]