Mense scolastiche e RSA: indagato il vice sindaco di Mediglia per una storia di tangenti

Dalla Lombardia arriva una storia di tangenti nelle mense scolastiche e nelle RSA: indagato il vice sindaco di Mediglia.

Mense scolastiche e RSA: indagato il vice sindaco di Mediglia per una storia di tangenti

Una storia di tangenti arriva dalla Lombardia. Più precisamente si parla di tangenti per gli appalti delle mense scolastiche e delle RSA, motivo per cui ora è indagato anche il vice sindaco di Mediglia.

Al momento si sa che 11 persone sono state arrestate, di cui tre sono in carcere e otto ai domiciliari: l’accusa è di corruzione negli appalti della ristorazione e delle pulizie in scuole, RSA e uffici pubblici.

L’indagine è partita dalla Guardia di Finanza e si è concentrata su undici contratti di fornitura stipulati fra il 2021 e il 2022 in cinque comuni lombardi: Buccinasco, Cornaredo e Mediglia in provincia di Milano, Ranica in provincia di Bergamo e Flero in provincia di Brescia.

mensa

Fra gli indagati, ma non arrestato, questo è bene specificarlo, figura anche Paolo Bianchi, vice sindaco di Mediglia ed ex sindaco. In prigione, invece, sono finiti un dipendente dell’ufficio Responsabile Unico del Procedimento (RUP) di Cornaredo, un commissario della gara d’appalto e un dirigente di un’azienda di ristorazione (sarebbero cinque le società della ristorazione coinvolte).

Si parla di appalti per un totale di 39 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che le imprese a cui venivano assegnati gli appalti erano o direttamente collegate agli enti locali o pagavano tangenti dell’1-2% rispetto al prezzo base dell’asta. Queste tangenti venivano pagate sotto forma di donazioni rateizzate o anche sotto forma, per esempio, di una bici da corsa da 3mila euro destinata a un dipendente pubblico corrotto.

Inoltre pare che i dipendenti pubblici corrotti, per essere sicuri che le rate delle tangenti arrivassero a destinazione, inserivano nel controllo qualità pasti delle mense persone che vigilavano sul fatto che le rate non ritardassero. In caso di ritardi, poi, le aziende si vedevano punire con multe salate.

Nel corso dell’indagine, poi, sono state effettuate perquisizioni nei confronti di tutti gli indagati.