Non c’è che dire, stavolta abbiamo di cui essere orgogliosi. Come spesso accade, in Italia questo stato d’animo si lega a doppio filo al cibo, che dentro e fuori casa viene continuamente celebrato. Lo dimostra il riconoscimento UNESCO che certifica in qualche modo l’unicità della nostra cucina. Mentre noi festeggiamo però c’è chi dall’altra parte del mondo non si fa problemi a riciclare un piatto tipico in mille modi diversi. Come in Brunei ad esempio, dove spunta un’improbabile pizza al caffè. Indignarsi, secondo noi, serve fino a un certo punto.
Pizza e caffè latte

Pizza Hut colpisce ancora. Dopo averci propinato di tutto, dai cornicioni ripieni di formaggio alle coscette di rana al posto del basilico, la catena di pizzerie più capillare del globo ci invita ad assaggiare una nuova combo. Siamo nel Brunei, piccolissimo sultanato sull’isola del Borneo nel cuore dell’oceano Indiano. Anche qui, come accade in gran parte della regione, la cucina è particolarmente sensibile alle contaminazioni. Sono passati di qua spagnoli, turchi, giapponesi, e nei piatti tipici non è raro trovare accozzaglie che spesso funzionano.
Ecco, non sembra essere il caso della nuova creazione Pizza Hut. La pie del momento è la Kopi-zza: tanto formaggio e topping al caffè con latte condensato in puro stile sud-est asiatico. La ricetta era stata lanciata come limited edition per sole due settimane, ma in questi giorni è tornata in menu fino a capodanno (dicono loro) a grande richiesta. A giudicare dai commenti social però le cose non sembrano stare esattamente così. Del resto in Brunei ci sono già passati con la pizza al tè matcha. Forse l’espresso è un passo davvero oltre.
Cucina italiana (o quasi) nel mondo

Così si compie l’ennesimo vilipendio alla bandiera direbbero alcuni, a maggior ragione ora che la cucina italiana è diventata patrimonio UNESCO. Una storpiatura, l’ennesima, che si appropria della pizza e in più gli piazza sopra il caffè latte. Figuriamoci poi se era un cappuccino, automaticamente diventato sacrilego perché bevuto anzi mangiato a orari proibiti. Ma vale la pena indignarsi?
Il riconoscimento UNESCO, va ricordato, non corrisponde affatto alla codificazione immutabile di piatti e ricette. Tutto il contrario in realtà. È una celebrazione dei gesti e rituali che rendono la nostra cucina comunitaria, tramandata e assolutamente permeabile al cambiamento. Vale anche per le contaminazioni, che in alcuni casi possono anche passare dall’ananas (o dal caffè) sulla pizza.
Possiamo dunque considerare quello di Pizza Hut un “omaggio” al nostro modo di mangiare? Nelle intenzioni pratiche probabilmente no. Ma, come dimostrano le enne declinazioni della cucina italiana nel mondo, anche in fondo a certi “obbrobri” si trova una genuina ammirazione per il nostro piccolo ma ricchissimo Bel Paese. E se qualcuno vuole mangiarsi la pizza al caffè o con il caffè ben venga. Non è detto che funzioni, ma siamo convinti che nell’immaginario dietro a ogni morso ci si trovi un pezzetto di penisola a forma di stivale.

