Milano, chef Claudio Sadler: “Il delivery non basta, non copriamo i costi”

Lo chef Claudio Sadler di Milano ha spiegato che pur con gli aiuti del Governo, il delivery non basta per i ristoranti: non si riescono a coprire i costi.

Milano, chef Claudio Sadler: “Il delivery non basta, non copriamo i costi”

Da Milano, lo chef Claudio Sadler ha fatto sapere durante un’intervista rilasciata a Leggo che, anche se il Governo e il capoluogo lombardo non lascia soli i ristoratori, il delivery da solo non basta: i ristoranti non riescono a coprire i costi.

Lo chef stellato da più di 30 anni ha parlato di una situazione grave dalla quale non sarà facile uscire. Il Covid-19 ha portato dolore, morte e disperazione. Anche lui è risultato positivo, ma fortunatamente in forma lieve. Tuttavia la paura c’è stata: si è sentito miracolato in quanto, attorno a lui, amici e clienti versavano in condizioni gravi e venivano intubati.

Nonostante tutto ciò, i milanesi hanno cercato di dare una mano ai ristoratori: ordinano d’asporto, il take away e il delivery per sostenere i ristoranti. E il Governo? Sadler ha spiegato che, anche tramite i sindacati di categoria, parlano spesso con Conte, Franceschini e Bellanova, sottolineando le difficoltà del settore.

Il fatto è che i ristoratori si sono indebitati pesantemente e non sanno come fare per recuperare i prestiti che si sono volatilizzati nel giro di due mesi. Sulle finanze dei ristoratori ha pesato tantissimo l’assenza del mercato turistico internazionale, anche se è stato notato un incremento dei clienti italiani. Le persone non l’hanno fatto solamente per andare al ristorante, ma anche per aiutare il settore.

Secondo Sadler, il Governo deve agire concretamente e spiega in che modo: sono le tasse, le scadenze e gli affitti che stanno affossando il settore. Contando il primo e il secondo lockdown, sono stati chiusi 5 mesi in un anno con la perdita di almeno il 40% del fatturato. Questa perdita nessuno gliela ridarà indietro. Per contro, invece, gli oneri fiscali sono solamente stati spostati e non annullati. Se a questo si somma il fatto che non tutti sono riusciti ad accedere al credito ecco che è chiaro che da queste chiusure i ristorati ne stanno uscendo massacrati.

E i soldi promessi? In teoria sarebbero già dovuti essere stati accreditati, ma finora non si è visto neanche un centesimo. Sadler ribadisce che sono gente di buona volontà e che fa quello che si può, ma solo il delivery non basta: non si riescono a coprire i costi.Questo anche se la scoperta del delivery è stata una rivelazione che potrebbe tranquillamente integrarsi alla ristorazione quando la pandemia sarà finita.