Mondiali in Qatar: per protesta in Germania i bar si rifiutano di trasmettere le partite

In Germania alcuni bar si sono uniti in protesta contro i Mondiali in Qatar rifiutandosi di trasmettere le partite.

Mondiali in Qatar: per protesta in Germania i bar si rifiutano di trasmettere le partite

Pare ormai inevitabile che i Mondiali 2022 in Qatar verranno ricordati nella storia come una delle manifestazioni più controverse di sempre – e sia ben chiaro, non ci riferiamo solamente ai problemi con la birra, di cui abbiamo ampiamente parlato su queste pagine: Eh sì, perché di fatto il divieto di alcolici alla Coppa del Mondo non è altro che un singolo elemento della fitta corona di problemi emersi negli ultimi mesi (o anni): ci riferiamo, naturalmente, ai casi di violazione dei diritti umani, con decina di migliaia di lavoratori morti per tirare su quelle proverbiali cattedrali nel deserto che sono gli stadi; o alle posizioni omofobe e sessiste del Paese ospite. Controversie che hanno fornito un terreno fertile per tentativi di protesta e boicottaggio, come quello di alcuni bar in Germania che si stanno rifiutando di trasmettere le partite.

Niente partita al bar: il caso del pub Lotta di Cologne

Mondiali calcio Qatar

Tra tutti i locali che hanno deciso di partecipare al movimento di protesta uno in particolare salta all’occhio: è il Lotta di Colonia, un pub consacrato alla fede laica del calcio famoso in tutta la città per la sua atmosfera da brividi, che di fatto in un certo senso ha dato il via al boicottaggio. Forte di due maxischermi, certamente assistere a una partita della nazionale di calcio tra i tavoli del Lotta dev’essere un’esperienza davvero elettrizzante, e non osiamo immaginare l’urlo vittorioso quando la formazione tedesca portarono a casa la Coppa del Mondo nel 2014.

Insomma, questo breve preambolo ci serve per raccontarvi che per smuovere il co-proprietario del locale, Peter Zimmermann, a rinunciare a seguire l’avventura ai Mondiali serve una motivazione più che buona. “Vogliamo dare l’esempio contro questo sistema FIFA completamente corrotto” ha spiegato Zimmermann “dove l’unica cosa che conta è il denaro. Il Qatar ovviamente completa il quadro: l’oppressione delle donne, la discriminazione contro gli omosessuali e le spaventose condizioni di lavoro”.

Niente maxischermi al Lotta, dunque. Ma che si farà, allora, durante le serate invernali? Semplice: il pub ha organizzato tavole rotonde per discutere della situazione in Qatar e come boicottare al meglio la competizione, seguite da tanto di tornei di freccette, biliardino e PlayStation. C’è da dire che l’offerta sembra davvero allettante.

La protesta intavolata da Lotta ha acquistato una risonanza virale, tanto che perfino una troupe televisiva giapponese si è presentata alle porte del pub per parlarne. Più si avvicinava la Coppa del Mondo, più ci rendevamo conto che il Qatar è la goccia che fa traboccare il vaso e non vogliamo sostenerlo”, ha detto Zimmermann. “Ad aprile, abbiamo reso pubblico il nostro boicottaggio e abbiamo appeso uno striscione che diceva “Boycott Qatar”. Le reazioni sono state inizialmente positive su tutta la linea, anche se all’epoca eravamo ancora in una posizione di minoranza”.