Napoli: Rossopomodoro costretta a chiudere perché fa le pizze piccole

Napoli: costretta a chiudere una pizzeria Rossopomodoro in cui lavorano 15 persone perché fa appetitose pizzette. Sembra una barzelletta invece succede davvero in un centro commerciale di Casoria

Si può chiudere una pizzeria perché fa le pizze piccole, cioè pizzette saporite e appetitose?

Ce lo chiedevamo lo scorso ottobre, quando uno dei punti vendita della catena Rossopomodoro rischiava lo sfratto, per un motivo in apparenza assurdo.

La vicenda si svolge all’interno del centro commerciale Multivit, a Casoria (NA), di proprietà dalla società Immobiliare italiana”. Che avrebbe più volte sollecitato la pizzeria Rossopomodoro, gestita in franchising dalla società “L’Ulivo”, a interrompere il servizio di pizza da asporto, sulla base del contratto tra il punto vendita e il centro che la ospita.

[“Fate pizze piccole”: si può sfrattare una pizzeria Rossopomodoro per questo?]

Un vero paradosso: gli esercizi di somministrazione alimenti e bevande hanno il diritto di vendere da asporto, eppure l’accordo tra “Immobiliare italiana” e “L’Ulivo” escludeva questa possibilità.

La pizzeria tuttavia ha continuato ad effettuare il servizio, preparando come al solito pizze di dimensioni inferiori per i clienti che non volessero consumarle al tavolo. Così è intervenuto il Tribunale di Napoli, che ha considerato la pizzeria inadempiente e dato il via alla procedura di sfratto.

È Il Mattino, con un articolo uscito ieri, ad aggiornarci sul caso.

Lo sgombero è fissato per il 7 febbraio, data in cui i 15 dipendenti dell’esercizio rimarranno senza lavoro. Si dice molto preoccupata per loro l’avvocato Pisani, difensore dell’azienda, che commenta:

“È una vicenda kafkiana. In un contesto di disordine diffuso, dove il bar vende anche cibo –antipasti, primi e secondi– e il Bowling vende le pizze, a essere messa sotto accusa è una pizzeria con tutte le carte in regola”.

Il punto, come potete immaginare, è che le pizze più piccole fanno concorrenza ai bar e agli altri esercizi del centro commerciale. Ma, puntualizza il legale di Rossopomodoro: “La produzione di pizze in formato ridotto è prevista dal contratto di locazione e dal franchising Rossopomodoro, quindi i pizzaioli, oltre che fare pizze saporite, non hanno mai violato alcuna regola”.

[La pizza è patrimonio Unesco: venite a mangiarla in queste 10 pizzerie di Napoli]

Claudia Esposito, che gestisce il franchising di Rossopomodoro, fa una precisazione ulteriore: “Noi, come da licenza e contratto, non possiamo obbligare i clienti a sedersi per mangiare o a comprare solo pizze grandi”.

Nel frattempo, l’avvocato della pizzeria chiede l’intervento del Prefetto: “Per risolvere legalmente un problema che vede la distruzione di un’attività e la rovina di quindici famiglie, perché questa non è una questione privata, ma sociale”.

[Crediti | Dissapore; Il Mattino ]

in breve Pizza