Nespresso regala 630 quintali di riso al Banco Alimentare Lombardia e Lazio

Solidarietà da parte di Nespresso: ha deciso di regalare 630 quintali di riso al Banco Alimentare Lombardia e Lazio grazie al programma Da Chicco a Chicco.

Nespresso regala 630 quintali di riso al Banco Alimentare Lombardia e Lazio

Gesto di solidarietà da parte di Nespresso: l’azienda ha deciso di regalare 630 quintali di riso al Banco Alimentare Lombardia e Lazio nell’ambito del progetto Da Chicco a Chicco.

Questo programma idealmente parte dal chicco di caffè per arrivare al chicco di riso, per aiutare chi è in difficoltà. Si tratta di un progetto volto a raccogliere e riciclare le capsule esauste di caffè. Grazie ad esso, nel 2020, la Nespresso ha donato al Banco Alimentare della Lombardia e al Banco Alimentare del Lazio ben 630 quintali di riso, pari a 700mila piatti.

Il programma è attivo sin dal 2011, grazie anche alla collaborazione con CIAL, CIC e Utilitalia. Considerando i piatti donati sin dal suo esordio, siamo arrivati a 3.400.000 piatti di riso in Lombardia e 220.000 nel Lazio. Ovviamente il tutto è stato possibile grazie ai clienti Nespresso che hanno deciso di riconsegnare le capsule esauste negli appositi punti di raccolta.

Marta Schiraldi, Technical and Quality Director di Nespresso Italiana, ha spiegato che, nel corso degli anni, il progetto Da Chicco a Chicco ha permesso loro di ottenere risultati importanti, finendo con il triplicare le donazioni di riso. Ma in cosa consiste questo programma? In pratica l’alluminio e il caffè residuo presenti nelle capsule esauste vengono riciclati. In particolare, l’alluminio subisce un processo di riciclaggio, mentre il caffè viene trasformato in compost che va poi a fertilizzare le risaie italiane.

Il riso così ottenuto, viene successivamente acquistato da Nespresso e donato a Banco Alimentare della Lombardia e a Banco Alimentare del Lazio. A questo punto, tocca alle due associazioni distribuirlo a chi ne ha più bisogno sfruttando anche le strutture caritative presenti nei due territori. A causa dell’emergenza Coronavirus, poi, sono aumentate le richieste di aiuto a Banco Alimentare: si prevede un incremento del 40%.