Nestlé: le sue materie prime saranno a zero deforestazione entro il 2025

Nestlé ha annunciato che le sue principali materie prime (olio di palma, zucchero, soia, carne, così come cellulosa e carta) saranno a zero deforestazione entro il 2025.

Nestlé: le sue materie prime saranno a zero deforestazione entro il 2025

Nestlé prosegue lungo la strada della sostenibilità annunciando che le sue principali materie prime arriveranno al traguardo zero deforestazione entro il 2025. In realtà, a dicembre 2020 l’azienda ha rivelato che già il 90% dei suoi ingredienti più importanti, come olio di palma, zucchero, soia, carne (ma anche carta e cellulosa) sono a zero deforestazione.

Nestlé è riuscita a raggiungere questo risultato in diversi modi:

  • mappando la filiera
  • attivando procedure di certificazione
  • facendo verifiche locali
  • sfruttando il monitoraggio satellitare (utilizzando Starling o anche Global Forest Watch)
  • collaborando con agricoltori e fornitori locali

Magdi Batato, Executive Vice Presidente e Head of Operations di Nestlé, ha spiegato che per riuscire a soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale del 20250, bisognerà incrementare la produzione agricola del 50% rispetto ai livelli raggiunti nel 2013. Tuttavia per riuscire a fare ciò, sarà necessario proteggere gli ecosistemi naturali e fare in modo di ripristinare le foreste.

Nestlé ha aggiunto che cercherà di velocizzare i suoi programmi volti a eliminare del tutto entro il 2022 la deforestazione per quanto riguarda la produzione di olio di palma, zucchero, soia, carne, carta e cellulosa. Inoltre la stessa cosa verrà fatta per caffè e cacao, ma entro il 2025. Per esempio, di recente ha creato una nuova pianta di caffè a bassa emissione di carbonio.

Inoltre l’azienda cercherà di fare in modo che i fornitori gestiscano meglio le foreste nell’ottica di una sussistenza sostenibile. Come? Premiando i fornitori che si impegneranno di più a proteggere l’ambiente, magari acquistando maggiori materie prime da loro o stipulando contratti sul lungo termine. O ancora pagando un sovrapprezzo per i loro prodotti e incoraggiando programmi atti a preservare e ripopolare le foreste.