New York: al bando i sacchetti di plastica, ma non per il food delivery

A New York stop ai sacchetti di plastica. Tranne che nel settore del food delivery che continua ad utilizzarli. Ecco perché.

New York: al bando i sacchetti di plastica, ma non per il food delivery

New York mette al bando i sacchetti di plastica, ma non nel settore del food delivery. Tecnicamente Andrew Cuomo, il governatore (mettiamolo minuscolo se no ci sembra di essere tornati indietro nel tempo in The Walking Dead) dello stato di New York, aveva firmato ad aprile scorso una nuova legge in cui si vietata a tutti i negozi di dare ai clienti sacchetti di plastica con l’unica eccezione dei negozi che fanno cibo da asporto.

Quindi i clienti dovranno utilizzare per forza sacchetti di carta (pregando tutti i Pantheon che gli vengono in mente che non si rompano o non piova) o borse in tessuto (che comodamente arrotolate occupano metà borsa). Tutto questo, però, non vale per i negozi che si occupano di food delivery o cibo da asporto: da loro le borse di plastica sono ancora consentite.

Secondo Sean Mahar, capo del Dipartimento per la conservazione ambientale, ha spiegato che grazie a questa nuova legge verrà ridotto l’inquinamento da plastica. Si dovrebbero vedere dunque di meno sacchetti di plastica appesi sui rami degli alberi o che galleggiano nei fiumi e laghi. Secondo le stime del Dipartimento, ogni anno vengono usati 23 miliardi di sacchetti di plastica nello stato di New York.

Tuttavia questa legge sta facendo discutere. Particolarmente scontenti sono i commercianti. Se uno stock di 10omila sacchetti di plastica costa 2.000 dollari, la medesima quantità di sacchetti di carta costa 15mila dollari. La spesa diventa dunque insostenibile e per questo motivo molti commercianti hanno chiesto allo stato aiuti per riuscire a far quadrare i conti.