New York autorizza il “compostaggio umano” per trasformare i morti in concime

Il "compostaggio umano" è diventato legale anche a New York: si tratta di un processo che trasforma i morti in concime.

New York autorizza il “compostaggio umano” per trasformare i morti in concime

Il “compostaggio umano” è esattamente quello che avete già intuito – una pratica che permette di tramutare i morti in concime. Ehi, d’altronde le urne sono ormai fuori moda, e il farsi cremare e disperdere sul mare troppo abboccato: molto meglio passare la cosiddetta vita eterna a nutrire un orticello o un prato. La procedura è di recente diventata legale anche nello stato di New York stando a quanto annunciato dal governatore locale Kathy Hochul, che ha sottolineato come anche i cittadini della Grande Mela possano finalmente avere accesso a un metodo di sepoltura alternativo e rispettoso dell’ambiente. D’altronde, come abbiamo brevemente accennato, cosa c’è di più rispettoso dell’ambiente che farsi trasformare in concime e contribuire a nutrire campi e orti?

Va bene, ma come funziona?

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Il processo, in realtà, è davvero sembplice. Il cadavere viene sistemato in una scatola d’acciaio lunga ben due metri e mezzo e “sepolto” (un gioco di parole non voluto, diciamo il vero) sotto una coperta di materiali biodegradabili come trucioli di legno, foglie e fiori – materiali che naturalmente creano le condizioni ideali per permettere ai microbi di svolgere il proprio lavoro e trasformare la salma del defunto in compost. A questo punto, non resta che armarsi con un po’ di pazienza: bastano un mese o due affinché la trasformazione sia del tutto completata, e a quel punto la famiglia coinvolta è libera di impiegare il compost come meglio preferisce (ma vi sconsigliamo di tenerlo in un’urna).

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Naturalmente il processo in questione, nonostante poggi su una forte base virtuosa, ha sollevato una serie di polemiche piuttosto accese. La cosa non è affatto sorprendente, d’altronde: parliamo pur sempre di trasformare un caro in… Beh, in cacca – un passaggio che non tutti sarebbero pronti ad affrontare senza qualche ripensamento. In altre parole, il dilemma etico è chiaro, e ha visto scendere in campo persino la Conferenza cattolica dello Stato di New York, secondo cui il procedimento “non prevede il rispetto dovuto ai resti del corpo”.

Ripetiamo – sono posizioni comprensibili, l’argomento è senza dubbio delicato. Allo stesso tempo, tuttavia, il compostaggio umano rappresenta una soluzione verde e concreta, a bassa intensità energetica e che non contribuisce ad aumentare le emissioni. “Dovremmo supportare ogni singola cosa che possiamo fare per allontanare le persone da fodere di cemento, scrigni fantasiosi e imbalsamazione” ha commentato a tal proposito Michelle Menter, manager della Greensprings Natural Cemetery Preserve di New York, un cimitero che offre opzioni di sepoltura ecologiche.

È per di più importante notare che New York non è il solo stato a stelle e strisce ad aver adottato questo procedimento: il primo fu Washington nel 2019, poi Colorado e Oregon e infine da Vermont e California, di cui abbiamo già avuto modo di parlare.