Norvegia: per salvare i pesci è stata demolita una diga

In Norvegia pur di salvare i pesci è stata accolta la richiesta di un club di pesca locale e una diga è stata demolita.

Norvegia: per salvare i pesci è stata demolita una diga

Andiamo in Norvegia perché qui, pur di salvare i pesci, è stata demolita una diga. E tutto grazie a una campagna realizzata da un club di pesca locale: il suo scopo, cioè quello di liberare le rotte migratorie dei pesci, è stato raggiunto.

La diga in questione si trova, o meglio, si trovava lungo il fiume Tromsa. Costruita più di 100 anni fa, adesso è stata letteralmente fatta saltare in aria con la dinamite per permettere ai pesci di proseguire nelle loro rotte migratorie.

Da cinque anni il club di pesca norvegese Gudbrandsdal Sportsfiskeforening si stava battendo per eliminare la vecchia diga della centrale idroelettrica. Tore Solbakken, memro del club, ha dichiarato che questo è stato un grande passo: adesso si potrà ripristinare la salute del fiume e delle popolazioni ittiche.

pesci fiume

La diga sorgeva nella cittadina di Favang, nell’Innlandet, zona orientale della Norvegia: costruita nel 1916, era alta sette metri, ma ormai da 50 anni non era più in uso. Il fiume su cui era stata costruita, il Tromsa, è un affluente del fiume Lagen che sfocia nel lago Mjosa, il più grande bacino idrico norvegese.

Gli attivisti sostengono che demolendo la diga, si aiuteranno i pesci della zona a prosperare di nuovo. Finora i pesci potevano vivere e deporre le uova solamente in 950 metri prima della diga, a valle, mentre presto potranno tornare a nuotare nuovamente anche a 10 km a monte.

Solbakken chiede che le dighe non più in uso vengano abbattute in quanto contribuiscono a creare grossi problemi alla fauna ittica. In realtà questo club di pesca fa parte di una tendenza che già da tempo imperversa in Europa e che vuole rimuovere le barriere obsolete che infestano i corsi d’acqua europei. Per esempio lo scorso ottobre era stato lanciato il programma Open Rivers da 42,5 milioni di euro sotto forma di sovvenzioni per sostenere la rimozione delle piccole dighe.

Solamente il mese scorso, poi, la Commissione europera ha pubblicato un’apposita guida per identificare le barriere da rimuovere e per aiutare i paesi membri a raggiungere l’obiettivo di liberare 25mila km di fiumi da ostacoli vari entro il 2030.

Herman Wanningen, fondatore della World Fish Migration Foundatione del Dam Revoval Europe, ha sottolineato come le dighe sui fiumi blocchino le rotte migratorie dei pesci. Alcune specie ittiche, fra cui il salmone atlantico, l’anguilla (in Olanda sono i pescatori stessi che le aiutano a migrare) e lo storione, percorrono migliaia di chilometri per completare il loro ciclo vitale. Ma le dighe ostacolano tali flussi, bloccando anche il trasporto di sedimenti e nutrienti. Il che vuol dire perdere numerosi siti di riproduzione.

Per quanto riguarda la diga in Norvegia, si è deciso di usare la tecnica insolita qui in Europa del farla saltare in aria. In profondità nella diga sono stati creati cinque fori nei quali sono stati inseriti 20 kg di dinamite ciascuno. Come previsto, la diga si è incrinata al centro e in alto. Successivamente è stato usato l’escavatore: la diga è molto grossa e quindi ci vorranno giorni per eliminarla del tutto.

Ma non è finita qui. La diga di Tromsa si trova in un canyon ripido, per cui, una volta tolte di mezzo tutte le macerie, ecco che bisognerà cercare di ricostruire una cascata il più naturale possibile per permettere ai pesi di nuotare controcorrente.