Ortaggi: prezzi di nuovo in aumento, registrato un +47,9% per il cavolfiore

Non lo avrebbe mai detto nessuno, ma i prezzi degli ortaggi stanno aumentando. Di nuovo, con i cavolfiori a +47,9% e le zucchine a +45,6%.

Ortaggi: prezzi di nuovo in aumento, registrato un +47,9% per il cavolfiore

Nonostante tutte le promesse, ecco che i prezzi degli alimenti continuano ad aumentare. Lo sa bene il comparto degli ortaggi che ha visto di nuovo crescere i prezzi. Secondo i dati delle Borse Merci e delle Camere di Commercio, rielavorati da Bmti, in realtà il prezzo dei cereali, del latte e del burro sarebbe calato (davvero? Non me ne sono accorta). Tuttavia i prezzi di alcuni ortaggi stanno continuando a salire.

Ortaggi sempre più cari

zucchine

Se si vanno a vedere i prezzi a gennaio di alcuni ortaggi, si nota come siano aumentati su base mensile:

  1. zucchine scure lunghe: +45,6%
  2. spinaci ricci: +31%
  3. cime di rapa: +28,9%
  4. peperoni lunghi gialli: +27,1%
  5. carciofi: +12%

Se è vero che per alcuni prodotti orticoli i prezzi dall’anno scorso sono calati, così non è per tutti gli ortaggi. Prendiamo il cavolfiore bianco: i prezzi sull’anno sono aumenti del +47,9% e sul mese del +23,7%, mentre le cipolle hanno registrato un +36,1% sull’anno e un +15% sul mese.

Per quanto riguarda il cavolfiore, il problema è sorto a causa delle alte temperature invernali. I cavolfiori sono maturati prima e sono arrivati quasi alla fine della loro campagna: la minor quantità di prodotto disponibile ha causato l’aumento dei prezzi.

Per le cipolle, invece, l’aumento dei prezzi lo si deve alla scarsità del prodotto, sempre a causa della siccità della scorsa esata che ha causato il marcimento del prodotto.

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E le aspettative per il futuro del nostro portafoglio non sono rosee. Il brusco calo delle temperature degli ultimi giorni potrebbe impattare negativamente su molte colture, fra cui quella del finocchio. Un po’ meglio vanno le quotazioni del grano tenero, quello per la panificazione e quelle del mais: l’arrivo di merce dall’estero e l’offerta superiore, hanno contribuito a ridurre i prezzi.

Stessa cosa sta succedendo con i prezzi del grano duro, in calo del 15% rispetto a un anno fa. Anche il riso sta iniziano a scendere, anche se i valori sono ancora da record (più che raddoppiati rispetto all’anno scorso).

Le uova, invece, non accennano a diminuire (anche negli USA c’è un problema di prezzi record per le uova). In calo le quotazioni del latte sport estero, quello in cisterna che viene scambiato al di là dei contratti di fornitura.

Questo molto probabilmente lo si deve anche ai ribassi del latte spot estero. Da novembre, infatti, i prezzi hanno perso il 20% del valore, anche se la variazione annua si attesta ancora su un +23%. Anche il burro ha subito un calo, -28% rispetto a novembre, con un -18% rispetto all’anno scorso.