Pesca a rischio: le noci di mare danneggiano le reti e si mangiano il novellame

Fedagripesca-Confcooperative lancia un nuovo allarme per il settore della pesca: le noci di mare mettono a rischio reti e novellame.

Pesca a rischio: le noci di mare danneggiano le reti e si mangiano il novellame

Non bastavano le specie non autoctone invasive come i granchi blu. No, e non bastavano neanche le orde di cormorani che, a causa dei cambiamenti climatici, non migrano più. A granchi blu e cormorani che si pappano il pesce dei nostri mari adesso ci si aggiungono pure le noci di mare. A dare l’allarme è stata la stessa Fedagripesca-Confcooperative: i pescatori sono preoccupati non solo dei danni che questi animali fanno alle reti, ma anche del fatto che si mangiano il novellame.

Gli effetti delle noci di mare sulla pesca

Noci di mare

Prima di procedere oltre, ripassiamo cosa sono le noci di mare. Il nome scientifico è Mnemiopsis leidyi e si tratta di ctenofori appartenenti alla famiglia Bolinopsidae. Questi filtratori planctonici vengono spesso scambiati per meduse, ma non lo sono affatto. Anche se sono trasparenti come le meduse, appartengono a Phylum diversi: quello degli Ctenophora per le noci di mare e quello degli Cnidari per le meduse.

Certo hanno il corpo gelatinoso come le meduse, ma non sono per niente urticanti. Il vero problema è che le noci di mare si mangiano il novellame, riducendo le produzioni ittiche degli allevamenti e le popolazioni marine.

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Secondo Fedagripesca-Confcooperative, nel corso degli ultimi dieci anni, fra granchi blu, cormorani, delfini e noci di mare, il settore della pesca ha subito danni per più di 5 milioni di euro.

In realtà questa specie prima non era presente nel mar Mediterraneo. Ma complici i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature, ecco che ha lasciato il suo habitat naturale ed è arrivata fino nei nostri mari.

Le noci di mare sono una vera e propria minaccia per tutto l’ecosistema marino: mangiano uova e larve di pesce. Inoltre di notte si illuminano di una luce blu-verdastra se stimolati dalla luce o dal contatto. Quando si avvicinano alle nasse, con la loro luminescenza finiscono con lo spaventare i pesci che scappano via. A rischio sono soprattutto i pesci pelagici.

Alla luce di tali fatti l’OGS – Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale ha ideato un’applicazione apposita, in modo da poter segnalare tempestivamente gli avvistamenti. Nel corso degli anni, le noci di mare sono state segnalate lungo le coste del Friuli Venezia-Giulia, delle Marche e della Toscana. Tuttavia l’ultimo avvistamento risale a qualche giorno fa: gli allevatori di vongole del delta del Po hanno segnalato allarmati la loro presenza.

[Crediti Foto | Petra Urbanek, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons – Ecomare, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons]