Pesca, siamo a corto di comandanti: “Urge formare i giovani”

La flotta italiana è a corto da comandanti - una mancanza a cui occorre ovviare formando i giovani ai mestieri della pesca.

Pesca, siamo a corto di comandanti: “Urge formare i giovani”

La flotta italiana è a corto di comandanti: secondo le stime redatte da Fedagripesca-Confcooperative, infatti, manca circa il 10% dei capitani sulle 12 mila imbarcazioni italiane in attività – una carenza che mette in luce l’urgenza di formare i giovani ai mestieri della pesca in modo da favorire il ricambio generazionale. A mancare all’appello, a onor del vero, mancano un po’ tutte le figure professionali del settore, ma di fatto l’assenza di comandanti è di gran lunga la più grave: occorre infatti ricordare che, a bordo della navi battente bandiera nostrana, il comandante e il primo ufficiale di coperta devono necessariamente essere essere cittadini di uno Stato dell’Unione europea o di un altro facente parte dell’accordo sullo Spazio economico europeo (come Norvegia o Islanda, per intenderci).

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Se questo “buco” dovesse continuare a protrarsi nel tempo, secondo le time di Fedagripesca-Confcooperative, nel 2032 la flotta del Belpaese potrebbe trovarsi con 8 pescherecci in porto su 10 – un dato che ancor di più sottolinea l’urgenza di formare i giovani (magari con corsi come quello organizzato in quel di Cesenatico) affinché questi decidano di investire il proprio futuro lavorativo nel settore in questione.

“Come Ministero siamo a conoscenza delle problematiche del settore, comprese quelle relative alla formazione” ha commentato il sottosegretario alle Politiche agricole Francesco Battistoni. “Con la Direzione Generale della Pesca stiamo lavorando all’ introduzione di figure professionali nuove di cui il settore ha bisogno. In più a San Benedetto del Tronto stiamo ideando un progetto pilota dedicato proprio ai giovani che prevede corsi di formazione incentrati a favorire il ricambio generazionale verso quelle figure professionali senza le quali le nostre marinerie rischierebbero di fermarsi. Contiamo nei prossimi mesi di essere già in linea con le urgenze di cui il settore necessita dando risposte puntuali al comparto”.