Pesce, più di un italiano su due (57%) lo consuma almeno una volta a settimana

Il pesce è sempre più protagonista della tavola degli italiani: il 57% lo mangia almeno una volta a settimana.

Pesce, più di un italiano su due (57%) lo consuma almeno una volta a settimana

Sulla tavola degli italiani il pesce occupa un posto sempre più da protagonista – specialmente nel caso dei cittadini più giovani. Si tratta di quanto emerso da una indagine condotta da Unioncamere Puglia, che ha sottolineato come il 57,1% degli abitanti dello Stivale siano soliti consumarne almeno una volta alla settimana. Entrando più nello specifico possiamo apprendere che di fatto il 23.1% del campione ha aumentato il consumo di prodotti ittici, “giustificando” (manco ce ne fosse il bisogno) questo cambiamento nelle proprie abitudini alimentari sulla base di una alimentazione più sana ed equilibrata (81.3%), seguita dal gusto (76.0%) e dagli elementi nutritivi apportati (73.6%).

ristorazione

Altrettanto interessante notare che per gli italiani l’attività di pesca “nelle nostre acque (60.0%) è più sostenibile che in quelle fuori dall’area italiana (44.6%), ed è necessario rispettare i periodi di pesca corretti per ogni specie (71.1%) e le quantità massime consentite (71.1%)” – una percezione che però cozza con la realtà effettiva delle cose, dove il Bel Paese primeggia con ampio distacco per i casi di pesca illegale in tutta Europa.

Segnaliamo, facendo riferimento al comparto della ristorazione, che solamente il 33.7% degli intervistati sceglie un ristorante di pesce per la creatività dello chef; mentre la freschezza del pesce (73.7%), il suo gusto (52.7%) e la garanzia che sia di origine italiana (50.4%) emergono come le principali esigenze dei consumatori. Si fa strada, infine,  il tema del consumo sostenibile nel settore HoReCa: il 65,2% del campione è favorevole alle “porzioni ripensate” o al doggy bag (nonostante sia utilizzata ancora pochissimo), il 61,1% mostra attenzione per la riduzione degli sprechi nelle cucine, il 62,4% alla pesca sostenibile e il 59,4% alla trasparenza sull’origine della materia prima.