Pesci: quelli d’acqua dolce sono più contaminati da PFAS rispetto a quelli di mare

Una ricerca ha sottolineato che sono i pesci d'acqua dolce quelli più contaminati da PFAS e sostanze chimiche, meno i pesci di mare

Pesci: quelli d’acqua dolce sono più contaminati da PFAS rispetto a quelli di mare

Una nuova ricerca, che puoi trovare su Science Direct, ha evidenziato come i pesci d’acqua dolce siano maggiormente contaminati da sostanze chimiche come i PFAS rispetto ai pesci di mare. La ricerca, essendo stata incentrata negli USA, ha poi rivelato che i livelli più alti di tossicità si trovano proprio nei pesci dei Grandi Laghi.

Perché i pesci di fiume hanno più PFAS di quelli di mare?

tonno

Lo studio è stato realizzato dall’EWG, gruppo di lavoro ambientale che si occupa della salute pubblica e che ha analizzato i dati federali. Oltre a scoprire maggiori livelli di PFAS nei pesci di fiume e di lago, ecco che hanno anche notato come mangiare una porzione di pesce d’acqua dolce statunitense contaminato da livelli medi di PFAS equivarrebbe a bere acqua altamente contaminata ogni giorno per un mese.

Secondo Scott Faber, vicepresidente di EWG, si tratta di un risultato “strabiliante”. Alla luce dei dati emersi da tale ricerca, probabilmente la diffusa contaminazione dei pesci d’acqua dolce degli Stati Uniti da parte dei PFAS rappresenta una fonte significativa di esposizione ai PFOS e potenzialmente ai PFAS. E questo è valido soprattutto per le persone che consumano abitualmente pesci d’acqua dolce.

Ricordiamo che i PFAS sono una classe composta da circa 12mila composti, fra cui anche i PFOS, usati per rendere i prodotti resistenti all’acqua, al calore e alle macchie. Sono sostanze incapaci di degradarsi naturalmente, quindi persistono negli organismi “per sempre” e sono stati anche collegati allo sviluppo di tumori, colesterolo alto, problemi epatici, disturbi renali, complicazione fetali e altre gravi malattie.

Acqua piovana, i livelli di PFAS sono troppo elevati: berla non è più sicuro Acqua piovana, i livelli di PFAS sono troppo elevati: berla non è più sicuro

Questo nuovo studio ha analizzato i dati di tre studi condotti dalla Environmental Protection Agency (EPA) e dalla Food and Drug Administration (FDA) dal 2013 ad oggi.

L’EPA aveva scoperto che su 501 campioni di pesce controllati, 500 contenevano livelli elevati di PFAS. Inoltre i pesci d’acqua dolce d’allevamento parevano avere livelli significativamente più bassi di PFAS rispetto a quelli di cattura, il che probabilmente era dovuto al fatto che le vasche degli allevamenti solitamente sono riempite di acque sotterranee e non da acque provenienti da fiumi e laghi maggiormente contaminati.

Livelli più alti erano stati trovati nei branzini e nel pesce gatto, mentre livelli più bassi erano presenti nel salmone. Inoltre, quasi inutile dirlo, i livelli di PFAS più alti erano quelli in pesci catturati vicino alle città e alle aree urbane.

LA FDA, invece, aveva testato il pesce pescato commerciale e venduto poi nei negozi. Anche qui si era visto che i livelli medi di PFAS nei pesci selvatici di cattura di fiumi e laghi erano 280 volte superiori a quelli dei pesci venduti nei negozi.

Il problema è che i fiumi e i laghi potrebbero rimanere contaminati dai PFAS per decenni: impossibile eliminarli del tutto. Gli autori degli studi consigliano dunque alle persone di evitare di mangiare pesce d’acqua dolce a meno che non si sia sicuri che non provenga da aree non contaminate.