Pesci zebra: la loro capacità rigenerativa può essere usata per riparare i tessuti cardiaci

Uno studio statunitense ha usato le capacità rigenerative dei pesci zebra per riparare i danni ai tessuti cardiaci.

Pesci zebra: la loro capacità rigenerativa può essere usata per riparare i tessuti cardiaci

Avete presente la questione della coda delle lucertole, no? Dai, scoprire che sono in grado di perdere la coda e poi di farsela ricrescere è uno dei momenti più mistici dell’infanzia. Papà, ma come fanno? Papà, ma farà male? Papà, posso provare con un dito? Ecco, la capacità di far ricrescere i tessuti danneggiati, per dirla in maniera meno romantica e più scientifica, è senza ombra di dubbio una bella comodità – motivo per cui un gruppo di studiosi della Duke University ha deciso di prendere in esame tale capacità per provare a “rideclinarla” alle necessità dell’essere umano. Niente code di lucertola, però, in questo caso: gli scienziati hanno infatti impiegato i meccanismi abitualmente impiegati dai pesci zebra. Curiosi?

Papà, ma sei sicuro che se mi taglio un dito…

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I risultati dello studio, poi pubblicati sulla rivista Stem Cells, sono davvero stupefacenti: il team ha infatti utilizzato la capacità rigenerativa dei pesci zebra per riparare i danni ai tessuti cardiaci controllando l’attività genetica sulla base del danno effettivo. Proprio quest’ultima parte è particolarmente degna di nota: gli stessi autori, nel loro articolo, hanno sottolineato quanto fosse importante limitare l’effetto della rigenerazione a una zona precisa, in modo da innescare una crescita incontrollata (e naturalmente indesiderata) di gruppi di cellule.

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I responsabili della “magia” sono i cosiddetti Tree (tissue regeneration enhancer element), potenziatori genici in grado di rilevare una lesione e fondamentalmente dirigere i lavori di riparazione genica, determinando luogo e fine delle “operazioni”. “Potrebbero esistere anche nell’organismo umano” ha commentato a tal proposito Ken Poss, che ha guidato il gruppo di scienziati. “Ma è più semplice prelevare le sequenze dal pesce zebra ed esplorare la possibilità di utilizzarli in un trattamento umano”.

I ricercatori hanno “segnato” il gene con un marcatore visibile e osservato che circa la metà degli stimolatori ha funzionato come previsto, attivandosi per “riparare” le lesioni ai tessuti. Le sperimentazioni, per cui sono state impiegati alcuni modelli di infarto, hanno per di più svelato che i Tree potevano essere infusi anche una settimana prima del trauma, in modo da fungere come prevenzione. “Tutti e tre i Tree che abbiamo testato potrebbero essere efficaci se erogati poco dopo l’infortunio” ha aggiunto Poss. “Speriamo che il nostro lavoro possa aiutarci a raggiungere il controllo dei geni in relazione all’attività di rigenerazione dei tessuti”.

“Il pesce zebra condivide gran parte del suo codice genetico con quello umano, ma la loro capacità di rigenerare il cuore non è stata osservata nella nostra specie” ha concluso lo scienziato. “Osservando, studiando e capendo come funziona questa abilità potremmo essere in grado un giorno di curare le lesioni tissutali attraverso una semplice ed efficace terapia genica”.