Peste suina africana: dopo l’inchiesta di Report parte la denuncia alla Procura di Pavia

L'esposto deferisce le pratiche di abbattimento illecite (e immorali) documentate presso alcuni allevamenti colpiti da PSA: ecco chi ha sporto denuncia e perché.

Peste suina africana: dopo l’inchiesta di Report parte la denuncia alla Procura di Pavia

Sono settimane che ne parliamo e oggi rendiamo noto un importante anche se amarissimo passo avanti. Con l’Italia attanagliata dalla peste suina africana (PSA) le istituzioni hanno dato il peggio, quanto a gestione della cosa, sia come prevenzione sia come soluzione nei focolai. La città di Pavia è finita sotto il mirino per gli orrori messi in atto presso il santuario Progetto Cuori Liberi. Abbiamo avuto in anteprima l’inchiesta di Report condotta da Giulia Innocenzi. Ed ecco gli ultimissimi aggiornamenti: è stata formalizzata la denuncia alla Procura di Pavia.

È una novità di pochi minuti fa: in data 10 novembre 2023, Last Chance for Animals ha reso ufficiale la denuncia spiegando che hanno scelto di “procedere legalmente affinché non rimangano impuniti tutti gli episodi di violenza ai danni dei maiali abbattuti in alcuni allevamenti del nord Italia“.

La denuncia per le violenze sui maiali

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Sul comunicato stampa che LCAEurope ci ha mandato si leggono parole chiare e concise, che riportiamo. Si legge che “il lavoro estensivo che Last Chance for Animals ha reso pubblico su alcuni allevamenti in provincia di Pavia colpiti da Peste Suina Africana, ha permesso di documentare diverse irregolarità durante i processi di abbattimento. L’inchiesta, trasmessa all’interno del reportage “I monatti” di Giulia Innocenzi, è andata in onda durante la trasmissione Report, domenica 5 novembre. Gravi episodi di maltrattamento sui maiali, alcuni dei quali, tra l’altro già visibilmente malati e sofferenti, sono emersi dalla nostra indagine. Episodi che hanno spinto Last Chance for Animals, coadiuvata in quest’azione dalla Rete dei Santuari di Animali Liberi, a sporgere denuncia perché vengano individuati i responsabili di tali azioni”.

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Il comunicato continua entrando nello specifico sulle irregolarità riscontrate e accertate: “procedure di soppressione con elettrocuzione eseguite in maniera errata da operatori chiaramente impreparati – la posizione degli elettrodi, fondamentale per risparmiare inutile sofferenza agli animali, non avviene in maniera corretta. Le immagini diffuse mostrano carcasse di maiali con lacerazioni in posizioni diverse a riprova di un errato posizionamento dello strumento; il processo di movimentazione degli animali, che vengono ammassati in recinti di pre-abbattimento; i maiali vengono presi a calci, a bastonate, colpiti con un oggetto appuntito o con i pannelli. Alcuni suinetti vengono sollevati per le orecchie, una procedura molto dolorosa per loro, altri sono tirati per le zampe e gettati a terra; alcune delle procedure errate menzionate sopra sembrerebbero avvenute in presenza del personale veterinario ATS e del responsabile dell’allevamento, incaricati alla supervisione delle operazioni”.

La prova di una gestione inadeguata dell’emergenza

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Il risultato di comportamenti simili si è irrimediabilmente ripercosso sugli animali, che sono in “evidente stato di angoscia, ansia, paura e dolore, uno dei fattori che ha portato alla decisione per procedere con un’azione legale insieme a Rete dei Santuari di Animali Liberi“.In merito, si pronuncia anche Giulia Innocenzi sul proprio profilo Instagram.

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Qui, si legge che “a seguito dell’inchiesta di Report sugli abbattimenti per peste suina africana, @lcaeurope, @retedeisantuari_official e @animal.law.italia hanno sporto denuncia alla Procura della Repubblica di Pavia. Le tre associazioni chiedono di verificare le eventuali responsabilità penali, con particolare attenzione alle autorità sanitarie, che potrebbero aver omesso il controllo sulle modalità dell’abbattimento. Grazie alle immagini in possesso di Last Chance for Animals, e che noi di @reportrai3 abbiamo potuto mandare in onda in esclusiva, si è visto che è stata fatta l’elettrocuzione su oltre 10.000 suini, pratica che non andrebbe fatta su migliaia di animali, dato che questo metodo richiede molta precisione e più tempo per ciascun animale. Inoltre sono stati filmati alcuni operatori che colpiscono gli animali con bastonate e calci e persino con l’impiego di oggetti appuntiti (forse pungoli o cacciaviti). L’abbattimento è stato realizzato dalla ditta che ha vinto la gara della Regione Lombardia e con risorse pubbliche. Vi terremo aggiornati sulla vicenda“.

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Last Chance for Animals Europe commenta: “la denuncia che abbiamo presentato era un atto dovuto e necessario. La crudeltà e gli abusi che abbiamo documentato e mostrato con la nostra inchiesta non possono rimanere impuniti. Parlare e diffondere quanto accaduto era importante, ma non più sufficiente“.