Pollo del supermercato: un terzo dei campioni è contaminato da Salmonella, secondo Il Salvagente

Secondo un recente test condotto da Il Salvagente, circa un terzo del pollo del supermercato sarebbe contaminato da Salmonella.

Pollo del supermercato: un terzo dei campioni è contaminato da Salmonella, secondo Il Salvagente

Un’indagine realizzata da Il Salvagente ha fatto emergere come circa un terzo del pollo del supermercato in Italia potrebbe essere contaminato da Salmonella.

Il test ha analizzato 24 campioni di pollo: i referti del laboratorio non hanno lasciato dubbi, ben 7 di questi campioni conteneva il batterio incriminato.

I campioni provenivano tutti da carne di pollo fresca comprata in supermercati e discount. Inoltre Il Salvagente si è concentrato sui prodotti di origine italiana, analizzando pollo di marchi come:

  • Aia
  • Amadori
  • Fileni
  • Vallespluga

Insieme a questi sono stati analizzati anche marchi di private label di aziende come:

  • Coop
  • Conad
  • Esselunga
  • Carrefour
  • Lidl
  • MD

Petto di pollo

Le analisi hanno permesso di stabilire che nei campioni positivi, era presente la Salmonella infantis (si tratta di una “Salmonella minore”). Nonostante questa tipologia di Salmonella solitamente provochi sintomi meno gravi rispetto ad altri ceppi, ecco che il problema riguarda il rischio di antibiotico-resistenza (la Salmonella infantis ha una resistenza all’antibiotico ampicillina del 17,4% in UE, mentre in Italia la resistenza è del 53,3%).

Il Salvagente ricorda poi che il 16 febbraio scorso, sempre a proposito della presenza di Salmonelle minori nella carne fresca di carne, ecco che il Ministero della Salute aveva diramato una nota nella quale chiedeva che venissero attuate azioni correttive, fra cui anche destinare questa carne contaminata per preparare prodotti a base di carne precotti (trattati termicamente).

Solo che la filiera avicola aveva protestato in quanto almeno la metà del pollo in vendita rischiava di essere ritirato in quanto non conforme e così il Ministero si era ridimensionato: con una seconda nota del 25 febbraio aveva sottolineato che la nota precedente non costituiva un obbligo, bensì fosse solo un suggerimento in attesa che il problema fosse valutato di concerto con gli organi scientifici.

Il fatto è che mentre per le Salmonelle maggiori come la tiphymurium e l’enteritidis è specificamente vietata la presenza nelle carni fresche di pollame grazie al Regolamento CE 2073/2005, ecco che per le Salmonelle minori non è previsto alcun criterio. Per questo motivo potrebbe essere necessario un approccio sanitario un po’ più rigoroso.

A proposito di Salmonella: se hai degli ovetti Kinder e sei in dubbio su cosa fare, ecco come contattare il Servizio Clienti di Ferrero per chiedere informazioni.